RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Lettera all’assenza (Il motivo del mio poetare 1/3)

Come avrebbe potuto lei rinunciare alla sua vita per un desiderio…
E lo scrisse. L’aria ottobrina come i lunghi singhiozzi dei violini d’autunno di Verlaine gli lambiva intanto le ginocchia scoperte nei calzoni corti che continuava a mettere forse per sentirsi ancora un po’ piccino.
Come avrebbe potuto dire al suo bambino, lei al suo, che anche un papà o una mamma fanno a volte i capricci…
Perché di quello si sarebbe trattato. Scrisse anche questo.
Ma il più bel capriccio, sembrò pensare. Questo non lo scrisse. I campanelli al vento suonavano muti alla luna come gli elfi danzanti di Colette. Le corde di un’arpa, il ricordo della sua voce.
Poi scrisse di Paganini, qualcosa su una corda di violino che si ruppe. E un’altra, e un’altra ancora lasciando paralizzata l’orchestra. Il pubblico trattenne il respiro. Ma Paganini continuò, chiamando a raccolta tutti i suoni dall’unica corda…
Lesse Wislawa Szymborska sorseggiando cognàc… sarebbe potuta farsi vetro lei, un violino di vetro. ... (continua)

Mirko D. Mastro 10/02/2021 - 22:12
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Ancora in Viaggio (racconto giallo, Curapipe) -Ripartenza

“Ricordo che erano esattamente le 7:40 del 26 dicembre, un sabato, anno 2020 non 1970, e non so per quale motivo ma sghignazzavo così senza ragione o forse no, perché stavo immaginando le fotografie del nostro viaggio che tengo dentro gli orari dei treni. E quello di Lucio era da poco partito attraverso i confini più nascosti sia del cuore che della mente, verso le debolezze un po’ di tutti quanti. In carrozza valigie di sogni e sensazioni da non scordare.
Questo sarà l’unico riferimento musicale del nuovo viaggio, promesso.
Mi sono sempre piaciute le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli.
Ma preferisco di gran lunga la presenza”. Mirko D. Mastro

Decise allora l’ispettore, rileggendo la deposizione, di prenotare per due la cena in quel ristorantino nei sobborghi della mia fantasia; non ci sarebbe andato con alcuna tesi, anche se nel mentre alcune deduzioni erano giunte col fiatone, né con altri compagni di parole.
Lasciò la chiave lì sulla finestra ... (continua)


Mirko D. Mastro 23/01/2022 - 07:43
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Carmi

Quelle che leggerete
sono le ultime quattro dedicatorie
di un vecchio taciturno che attese
la sua naiade tra elegie e ninfee
nella scrittoria lungo una gora.
Al mattino salutava i nannuferi
in fiore, e si accompagnava dove
Etna divenne il frutto divino della
fusione tra cielo e terra, figura
che cima verso la volta, la sfiora.
Sedeva sulle grosse radici,
e i piedi era come se penetrassero
nelle profondità della terra.
Quel giorno osservò un legno
che galleggiava arso e fuligginoso.
Quando Pan suonò il flauto divino,
echeggiando l’armonia del silenzio,
i fiori di loto mossero
passi di danza
cantando in modo melodioso.

° Talora mi capita di pensare a come saranno gli ultimi
giorni della mia vita…... (continua)


Mirko D. Mastro 01/04/2019 - 19:11
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mila pezzi

È un buco dentro allo stomaco, quando i figli sono quel riflesso un po' sbiadito sulle lenti, l'amore di un padre.
Il suono sordo del vento tra gli echi che ha la mente, tra le fronde.
Sembrava dir così il puzzle sulle quadrelle del cucinotto.
Lui cercava di completare l'angolo al sole, tra la pipa e il fumo dei sogni andati, con i frammenti di vita rimasti.


(da Crestomazia)... (continua)


Mirko D. Mastro 21/02/2024 - 06:44
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L’amica di penna

“La piuma arrivò risalendo il vento. Nessuno si accorse di questo strano fenomeno, forse nemmeno il vento stesso, che per natura ha canne da piegare e foglie da girare sulle dita e stagni da stupire con gocce di pioggia che lasciano cerchi improvvisi e bolle sulla superficie immota dell’acqua”.

…questa storia appartiene a un tempo che non c’è più, quando non ci si parlava con sms e mail.
Io sono un aviatore, ma particolare. Il mio aeroplano di carta percorre sempre gli stessi sogni, e con il vento abbiamo un patto. Il vento ed io abbiamo rispetto per le lettere, amiamo vederle muoversi sulle dita di occhi da stupire con gocce come di pioggia che lasciano cerchi improvvisi sul tavolo da girare col dito e bolle immote sul polpastrello da soffiare.
Per un lunghissimo periodo come solo i bambini ho corso senza nulla chiedermi tra l’uomo che guarda dentro al calamaio e ci vede i capelli di lei, e lei. Sopra un fabbro che…

Devo essermi addormentato, devo aver sognato di volare. I... (continua)


Mirko D. Mastro 15/06/2020 - 17:21
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