RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



SOLO CENERE

Forse a casa tua si parla sardo e al bar bevi solo Ichnusa, forse sventoli la bandiera dei quattro mori ad ogni occasione, con orgoglio magari, forse sei uno di quelli che asserisce che i prodotti sardi siano i migliori e che il nostro mare sia il più bello al mondo.
Forse nelle feste scorgi la bellezza delle donne della tua terra, nelle loro vesti intessute di storia, di silenzi, di sofferenze e di speranza in un domani migliore.
Forse hai ballato stretto insieme alle tue sorelle ed ai tuoi fratelli in un magico ballu tundu dove la musica arrivava da un tempo remoto.
Forse hai figli da abbracciare ogni sera ed una donna da amare mentre ti tuffi nella profondità della sua anima.
Forse non sai che il suolo che occupi non è opera tua: è l’eredità che il tempo con la sua pazienza e donne ed uomini dallo sguardo intenso e dal profilo deciso hanno tramandato perché ne avessimo cura con passione e fierezza.
Tante ipotesi, le mie, ed un’unica certezza, che tu un cuore non ce l’abbia.... (continua)

Millina Spina 14/07/2017 - 17:12
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RICORDI ELEMENTARI

La mia maestra si chiamava Grazia Canu. Anzi, il suo nome era Grazia Dessanay, sposata Canu. Era di Nuoro ed il suo cognome mi piaceva tanto, con quella lettera dell’alfabeto a me sconosciuta che lo rendeva così importante ed aristocratico.
Non so perché, ma a pensarci bene le maestre di quell’epoca avevano tutte il cognome dei mariti, eppure le donne della mia famiglia avevano conservato il loro. Forse perdere il proprio cognome era prerogativa delle classi agiate.
Io, quando mi si chiedeva figlia di chi fossi dicevo il nome di mio padre, poi di mia madre ed infine, se ancora non capivano, il nome di mia nonna. Allora capivano, e così presi l’abitudine di dire subito il suo nome. Ecco perché, così piccola, non mi tornava il ragionamento che le donne potessero in qualche modo perdere parte della loro identità.
La mia maestra era una donna dal sorriso molto dolce, ma era allo stesso tempo abbastanza severa da farsi ascoltare e seguire senza problemi. ... (continua)

Millina Spina 25/11/2017 - 08:46
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Preghiere fumè

L’incontro avveniva sempre nello stesso posto, nell’angolo più lontano di un campo, raccolti e nascosti sotto un grosso cespuglio di lentischio. Era pieno di campi allora, molti erano mandorleti delimitati da muretti a secco adornati di fichi d’India, di cisto e di mirto e le stradine attraverso cui si raggiungevano erano grossi solchi, a misura di carri, che sembravano scavati dal lento e continuo defluire dell’acqua, tra le alture dei terreni, quasi fortezze inespugnabili.
Era il 1977, eravamo in quarta elementare e due volte la settimana avevamo lezioni di catechismo in preparazione per la cresima; queste si svolgevano nella casa di riposo per anziani, alle quattro del pomeriggio, mentre noi, precisi come esattori ci davamo appuntamento alle tre, sotto il lentischio, come una piccola sacra famiglia nella capanna. ... (continua)

Millina Spina 01/03/2018 - 23:35
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LA CASA NEL BOSCO

Ancora qualche passo e finalmente sono arrivata.
C’è silenzio attorno a me, solo il fruscio delle fronde degli alberi mosse dal vento ed il rumore dei miei passi che mi accompagnano verso la meta, verso quell’attimo di pace così intimo e così tanto agognato.
Ho una piccola casa nel bosco, in realtà è una capanna di pietre e di legno dove ogni tanto mi rifugio lontana dai rumori, lontana dallo sterile brusìo e dagli sguardi persi in pozzi troppo profondi ed oscuri dentro i quali è inutile cercare bagliori.

In questo angolo di mondo non funziona il cellulare, non c’è corrente elettrica e mancano tutte le comodità ma c’è quel che mi basta per essere serena, almeno per qualche istante.
Nessuno conosce l’esistenza della mia preziosa dimora che ho costruito negli anni, mettendo in ordine una pietra sopra l’altra, scegliendole accuratamente, esattamente come vorrei fare con i miei pensieri, armonizzandoli, pensieri così spesso bersaglio del mio stesso rigore e dei miei deleteri sensi d... (continua)


Millina Spina 29/07/2018 - 19:17
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HO UN SOLO ABITO

Non corro, non ho fretta.
Me ne sto seduta qui in riva al mare, ad ascoltare le onde; o forse non le ascolto e più semplicemente accompagnano i miei pensieri mentre guardo l'orizzonte chiedendomi cosa ci sia oltre quella linea, quell'impuntura che salda la terra con il cielo, o mentre osservo le nuvole, spesso invidiandole per la loro leggerezza e per la loro capacità di volare e trasformarsi continuamente.
Sarà festa stanotte, ma non ho fretta.
Metterò la tovaglia più bella su cui poserò i piatti ed i bicchieri più preziosi, come faccio ogni giorno, perché non mi sopravvivano; li voglio lasciare consumati, sbeccati, scompagnati e segnati dal sapore dei miei banchetti e non intonsi, in attesa della grande occasione che forse è proprio quella che vivo tutti i giorni.
E stanotte indosserò lo stesso abito, quello di sempre e che oggi, per un istante, mi son fermata a rassettare, cucendone gli strappi procurati durante il cammino e che ho cercato di nascondere pudicamente dietro ad un ... (continua)

Millina Spina 02/01/2019 - 12:37
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