Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

In fila all' Ufficio postale...

Le istruzioni sono:

...le persone, un oggetto. Una storia


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Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa.
Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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INCIPIT

Le istruzioni sono:

Partendo da questo incipit scrivi un racconto breve: "Perché volesse ucciderlo è un problema che esula dall’ambito di questa storia."


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Anna e Marco

Perché volesse ucciderlo è un problema che esula dall’ambito di questa storia.
La solita giornata uggiosa. Una fitta pioggerellina rende tutto monotono e noioso, ma Anna ha il sole in testa. Deve uscire per alcune commissioni. Il fatto di vedere il sole anche attraverso la pioggia non è per l’appuntamento sotto la doccia UVB, ma per la telefonata che sta aspettando. Un amico lontano con il quale intrattiene una fitta corrispondenza.
A dire il vero, non si erano scritti nulla durante l’ultima settimana, perché lui l’aveva avvisata che sarebbe partito per una breve vacanza al mare, ospite di un amico.
A Marco capitano spesso interruzioni di questo tipo. Parte all’improvviso per lavoro o per una settimana di assoluto relax lontano dalla città, dai rumori e dal computer.
Questo non toglie che al suo rientro accenda subito “la scatola magica” e cerchi nella posta le sue chilometriche lettere confuse con le barzellette e i filmati divertenti che lei gli invia ogni giorno per farlo sorri... (continua)

Candlelight Candle 11/07/2014 - 00:51
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Déjà vu

“Perché volesse ucciderlo è un problema che esula dall’ambito di questa storia."
(ogni riferimento é puramente casuale)

...

Velia aveva sempre avuto poca simpatia nei suoi confronti, quasi una sorta di diffidenza, anche se non aveva nulla da rimproverargli, un bravo infermiere. Forse il suo aspetto poco curato i suoi modi di fare smielati a volte ostentati. Un gigante buono per molti, che si basavano solo sull'esteriorità, perché avevano bisogno di lui, per essere spinti con le loro carrozzine.

Anziani in una casa di cura, che aspettavano con ansia il momento di potersi godere un po' di sole, nel piccolo giardinetto adiacente il fabbricato. Di solito Velia lo incontrava il sabato,la domenica e nei giorni di festa, quando andava a trovare una vecchia zia, che le aveva fatto quasi da madre.

Un saluto poche parole, ma bastava uno sguardo per capire che c'era qualcosa che non andava, un déjà vu, come se le sfuggisse un particolare appartenente al passato. La zia di... (continua)


Carla Composto 11/07/2014 - 14:55
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Lettera a un amico

Perché volesse ucciderlo è un problema che esula dall'ambito di questa storia ma ripensandoci bene, dato il tempo a disposizione, ora non ne sono più tanto sicuro, caro Alessandro, e vorrei avere il conforto di un tuo parere considerato che sei, oltre che amico, un noto psicologo.
Intendiamoci subito, Marina non l'avrebbe mai fatto. E' troppo al di sopra di queste meschinità, troppo indolente e remissiva per prendere iniziative e certamente non è un'assassina.
E' vero l'aveva detto una volta in un attimo di disperazione quando la storia di una vita, apparentemente felice, era miseramente naufragata.
Come ricorderai ora ho sessantadue anni ma l'avevo conosciuta quando eravamo giovanissimi tra i banchi di scuola. Era la più bella della classe o almeno così la vedevo con gli occhi del primo amore. Eravamo inseparabili, abbiamo frequentato lo stesso liceo e lo stesso corso di laurea e studiavamo insieme parlando anche del futuro, di un progetto di vita da costruire, di... (continua)

Gaetano Antonioli 19/07/2014 - 16:01
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Perché volesse ucciderlo è un problema che esula dall\'ambito di questa storia

Gioco di ruoli:
Avvolte le decisioni ci proiettano in percorsi di vita assurdi..... Il più delle volte non immaginati. E' questa la storia del giovane Erik Draven. Un giovane come tanti, ma non più per qualcuno. Ragazzo spensierato, anticonformista, arrogante provocatore e, superficiale per molti. Almeno questo è ciò che, lui tendeva a mostrare di sè, per scelta o per circostanze. Ma come per ognuno di noi, anche per Erik esisteva un mondo celato al suo stile appariscente; un mondo molto più concreto della superficialità che lasciava trasparire di tanto in tanto. Mondo che diveniva parallelo a quello esternato: lui ne conosceva l' esistenza o almeno ne aveva la percezione. Ed era proprio questa sua percezione a creargli difficoltà mettendolo in crisi. Probabilmente gli stessi suoi atteggiamenti considerati superficiali da molti, erano una risposta di autodifesa nell'evitare di lasciar fuoriuscire quel mondo più sottile, più profondo e più autentico, solamente a sè stesso noto. Possiam... (continua)

erik draven 17/07/2014 - 19:25
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Perle

Perché volesse ucciderlo è un problema che esula dall’ambito di questa storia. È un problema che neanche le apparteneva più, ormai disperso e sepolto dall’odio mentre guardava fisso quegli occhi che non ama e che non l’amano. Non sono mai esistite persone più vicine eppure più lontane, entrambe avvolte nelle stesse lenzuola ma perse ciascuna in un modo all’altro del tutto sconosciuto. La donna ritmicamente muoveva l’indice in piccoli circoli sulla federa bianca del cuscino, circonferenze perfette che si rincorrevano senza sosta in un girotondo di ansie e rimpianti. L’uomo che un tempo era stato per lei la via di fuga da una vita che odiava adesso si era trasformato, così, senza che potesse accorgersene, in una gabbia di dolore che la stava facendo sprofondare in un abisso ancora più oscuro di quello dal quale l’aveva sottratta. Le bottiglie vuote di Rum liscio che dormivano sul pavimento accanto a lui le ricordarono che doveva fare qualcosa, che forse non era ancora troppo tardi per r... (continua)

Simone Coriandoli 14/07/2014 - 21:25
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Vanessa Io

Perchè volesse ucciderlo è un problema che esula dall'ambito di questa storia.
Faceva un caldo becco, l'afa era insopportabile. Seguire un documentario sugli insetti tropicali, tutt'uno col divano, appagava di gran lunga la mia coscienza. Un fastidioso riflesso sul televisore mi impose di alzarmi per tirare la tenda. Ed è così che lo vidi, ben piantato davanti alla mia finestra. Le mani tese sul badile, ancora puntato a terra, quasi violacee per lo sforzo, gocce di abbondante sudore sul viso arrossato. Poco in là un grosso cumulo di terra. Lo vidi poi abbassarsi dietro all'ingombrante oleandro, e piano sollevare il badile. Un passo strisciato, ed un'altro ancora. L'arma ormai sopra la testa, e poi giù, ad assestare il fendente!
Aprii la finestra.
"Non sarà mai una farfalla!"
"E' bella la farfalla, ma i fiori lo sono di più"
Si asciugò la fronte e si trascinò verso casa, voltando le spalle a me, al bruco dimezzato e ad un braccialettino che luccicava sulla terra... (continua)

Selena T. 10/07/2014 - 13:47
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