Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

In fila all' Ufficio postale...

Le istruzioni sono:

...le persone, un oggetto. Una storia


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Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa.
Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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LISTA DELLE SCRITTURE CREATIVE PER GRADIMENTO



RICORDA CHI SEI

Oggi è proprio una bella giornata di sole, anche se fa molto freddo, brrr...
La neve delle settimane scorse finalmente si è sciolta, portandosi via anche il ghiaccio.
Odio il ghiaccio, mi fa davvero paura. Quelle volte che sono scivolata, ho sentito un gran male al didietro, ma non ti nascondo che mi diverte molto vedere le persone fare un gran capitombolo!
Già, non dovrei dirlo, a te non è mai capitato di ridere sotto i baffi, mentre qualcuno ruzzolava in terra?
Sì che lo hai fatto!
Siamo uguali in fondo, nonostante tu abbia qualche anno in più; anche a te piacciono le giornate tiepide, i colori e la luce. Cosa aspettarsi del resto da chi è nato come noi nel bel mezzo dell'estate e, per di più, di fronte al mare?
Abbiamo sempre amato il mare, turchese e limpido o scuro ed arrabbiato, perché è la nostra casa e, quando avevi la mia stessa età, restavi a guardarlo per ore, mentre costruivi castelli di sabbia. Non che adesso tu non lo faccia più, intendo costruire castelli di sab... (continua)

PAOLA SALZANO 21/12/2019 - 16:09
commenti 6 - Numero letture:914

Argomento: UNA DOMANDA

Voto:
su 4 votanti


Io noi e gli altri

L`aridità di una delusione, il risentimento, svaniscono l`emozione ed il sentimento, costruiti modellati per raggiungere una meta ambita, un desiderio una speranza, un sogno. Si cammina nei giorni, formando quel sogno evocandolo, sperandolo, lo si immagina nelle proprie mani, appartiene alla nostra persona, ed è la ruota che gira per la nostra vita. Se ne sente il profumo, la consistenza, i momenti che segneranno il suo arrivo, saranno colmi di soddisfazione e di entusiasmo per noi stessi. Stimiamo noi ed il desiderio che abbiamo realizzato, lo abbiamo ardentemente modellato secondo i nostri desideri, e ciò ci rende giovani, anzi ci rende non inutili, al nostro fare, ci mantiene sulla linea ove l'essenza della nostra maturità o anzianità, non vi appartiene, siamo con esso partecipi ad un tempo che vi è localizzato. Quando la realizzazione si infrange, la nostra vita assume un carattere misero, siamo svuotati della nostra essenza cui partecipava il nostro desiderio a compierlo.
Il nos... (continua)

Luca Di Paolo 23/09/2020 - 19:45
commenti 2 - Numero letture:692

Argomento: IL SOGNO

Voto:
su 1 votanti


Sento il candore della neve nella carezza di lei

“Robi… Dai Robi, scendi. Mamma mi ha dato la Girella. Una anche per te. Dopo, quando inizia Bim Bum Bam sai che mi tocca salire… poi inizia a far freddo e buio, e la mamma mi tiene in casa”.
Sonnecchiavo nel balcone, sulle mie foto delle elementari con gli occhi di oggi… sembravamo dei bambini poveri. E Roberto arrivava, con le solite ginocchia bucate.
“Robi, hai rotto i pantaloni della tuta!”. E quello <No, tranquillo. Mia madre dice che tanto li romperò anche domani. E poi, sono quelli che mi ha passato mio fratello…>.
Andavamo sui pattini a quattro ruote col freno a tampone. Questo sarebbe dovuto servire a fermarci rapidamente, premendo solo la punta del pattino contro l’asfalto. Ma contro l’asfalto ci finivano le ginocchia, e se avevi fortuna le mani al posto della faccia.
Il salario di papà ci permetteva di stare bene, ma non capivo perché non mi comprasse la bicicletta.
Roberto aveva una Saltafoss con le fiamme.
“Robi, me la fai provare… solo una volta, per favore”... (continua)

Mirko D. Mastro 08/12/2019 - 21:02
commenti 3 - Numero letture:863

Argomento: UNA DOMANDA

Voto:
su 3 votanti


Quattrocchi

Simone e Samuele che sono più grandi di me mi hanno raccontato che sei triste, Babbo Natale, perché Rudolph sta molto male. Volevo dirti di non preoccuparti per noi bambini, non ti chiederemo troppi doni visto che lui non ti può aiutare. Samuele che guarda sempre Focus alla tele dice che l’ha preso lo sconforto. Dì a Rudolph di scappare come faccio io quando a scuola il tipo grosso col cappello mi vuole rubare la merenda… devo dirti un segreto: io non so chi è lo sconforto, ma funziona. Io corro veloce, sai? Samuele dice anche che forse il tuo ufficio postale dove lavorano gli elfi non esiste… e che per Natale vorrebbe solo la playstation, che già costa tanto, e il tuo autografo.
Il mio fratellone Simone invece ti chiederà un secchiello non troppo grande di Lego. E qualche playmobil.
Io… io vorrei non mi chiamassero quattrocchi come fanno con la mia compagna di banco.
Sai, il dottore degli occhi ha detto alla mia mamma che quando papà cambierà la pagina del calendario e in alto ci ... (continua)

Mirko D. Mastro 10/12/2019 - 21:03
commenti 4 - Numero letture:860

Argomento: UNA DOMANDA

Voto:
su 4 votanti


UN CUCCIOLO PER SUSY

Susy una bella e vispa ragazzina di cinque anni, si trovava ai giardinetti con la sua tata. Non c’era scuola, il tempo era bello e aveva tanta voglia di curiosare. Fra le aiuole una gran quantità di piccioni come polli si aggiravano fra le panchine, beccando le briciole che sapientemente un vecchietto distribuiva. L’uomo aveva i piccioni anche sul cappello, Susy lo guardò negli occhi e gli chiese perché faceva ciò…- Perché anche loro devono mangiare- fu la risposta. Sorridendo l’anziano le disse – E tu mangi? – Certo che mangio mi raccontano anche le favole per farmi finire tutto e sono molto preoccupati quando lascio qualcosa nel piatto. Sai mi fanno le punture ricostituenti, dicono che devo crescere ma io non voglio diventare grande, non voglio lasciare le mie bambole. Sono sicura che se cresco il babbo non mi racconterà più le storie e la Befana non scenderà più dal camino. Susy aveva gli occhi velati, ma non piangeva, il distinto signore l’ascoltava attento, quella piccola donna di... (continua)

mirella narducci 14/12/2019 - 01:19
commenti 1 - Numero letture:850

Argomento: UNA DOMANDA

Voto:
su 1 votanti



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