OPERA

Vedo attraverso
il giallo ocra
della sera
il mio viso che
si disfa, quando
esco e volgo le
spalle alla mia
casa varcando la
soglia che dà fuori
dal mondo.
Quando ritorno
è sempre troppo
tardi o troppo
presto per riordinare
in certezze ciò
che ho raccolto
nelle vie, pezzi
di parole malate
oblio di una mente
malata.
La notte che si
dissolve nel delirio
mio, è ignara che
sarà come una pena
stretta nel pugno
contro un mattone
fino a che, la
prima luce si riveli.

Opera scritta il 14/03/2025 - 19:19

Da Anna Cenni

Letta n.122 volte.

Mariangela grazie di cuore, cari saluti a te!

Anna Cenni 18/03/2025 - 15:39

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Si vede il buio in certi momenti, quando la penna non scorre, ma vorrebbe, anche se il tempo lascia poco spazio ai pensieri, perchè possano, prendere vita. Molto profonda, coinvolgente e sentita. Un caro saluto

MARIA ANGELA CAROSIA 17/03/2025 - 13:38

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Invece io spesso sento la pretesa di altri al voler deformarmi, e dei poeti io ascolto i sussurri, mentre si, a volte mi penso come un' aliena, grazie a voi di cuore!

Anna Cenni 15/03/2025 - 11:14

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Quando si esce dal proprio ambito, l'impressione è di trovarsi fuori dal mondo, quello che abbiamo conosciuto come normale, per tutte le iungiustizie e gli sproloqui che si è costretti ad ascoltare. Molto bella, profonda e magistralmente vergata, ciao

Francesco Scolaro 15/03/2025 - 10:46

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Questo testo, nello stile, mi ha ricordato qualcosa che lessi tempo fa
"Mi sveglio sempre in forma e mi deformo attraverso gli altri"
(Alda Merini)
Aggiungerei solo, sempre della grandiosa poetessa
"Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita"
Complimenti...

Mirko D. Mastro 14/03/2025 - 19:45

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