RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Tornare a sognare


Avevo appena terminato una terapia ed ero seduta davanti alla mia scrivania, completando gli ultimi appunti e preparandomi all’incontro successivo.
Stavo aspettando un nuovo paziente e non sapevo niente di lui, tranne che era un uomo e che si sentiva depresso, non aveva voluto dirmi altro ed io avevo rispettato il suo desiderio.
Guardai l’orologio, l’appuntamento era alle cinque, ma era in ritardo perché erano già le 5 e 10 e non era ancora arrivato, i pazienti che ritardavano mi avevano sempre dato fastidio perché mi sembrava una mancanza di rispetto, ma, visto che era il primo appuntamento, ero disposta a fare un’eccezione.
Alle 17,15 sentii suonare il campanello della porta d’ingresso. Premetti il bottone del citofono e chiesi:
“Chi è?”.
Una voce maschile dall’altra parte mi rispose:
“Dottoressa, ho un appuntamento con lei alle 17”
“La stavo aspettando… salga pure … 2 piano”, non avevo potuto fare a meno di sottolineare il suo ritardo, che non avrei certo tollerato... (continua)

Roberta Sbrana 05/03/2017 - 23:25
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Tornerai


Non riesci a guardarmi in faccia oggi, vero?
Ora che le tue cose sono tutte nelle stesse valigie di quando arrivasti qui in casa mia insieme a quelle parole che contavano tanto per me: “ Ti Amo “.
Domani mi chiederanno il perché di questa decisione, il motivo per cui tra poco non sarai più nella mia vita.
Cosa dovrei rispondere? Me lo dici te?
Come posso spiegare che all’ improvviso nei tuoi occhi non mi hai fatto più entrare?
Che sciocca che sono stata a credere che mai avresti gettato via il nostro amore, senza provare a difenderlo, senza parlarmi.
Alza gli occhi dai, non fissare il pavimento, guardami almeno ora che stai scappando e giurami che non pensavi a lei quando stringevi me.
Una notte nel nostro letto, mentre i nostri corpi erano complici nei movimenti mi sono sentita stranamente sola, è stato allora che mi sei sfuggito via, vero? Dimmelo…
Se solo mi fossi accorta in tempo, avrei lottato per te come feci la prima volta. Te lo ricordi con quanta forza ti ho voluto?... (continua)

Cristina Mecucci 24/11/2014 - 18:05
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Tra uno strappo e una carezza


Se fossi...
nata tra le giunchiglie e le primule
sarei oltre quel confine invisibile, mi porterei dentro un pezzetto di prato assolato, per riscaldarmi il cuore a volte gelato.
Sono nata tra una spina e una rosa di maggio e mi porto dentro un poco di velluto profumato.
Lungo ferite incise nel tempo mi porto spine che graffiano poco le mie mani e molto il cuore mio, ma porto sapere, lungo le mani il mio bene, avanzo nel mondo tra uno strappo e una dolcezza, mi guardo attorno senza indifferenza. La mia anima sa vedere lontano, dentro sguardi pieni di magia, amo la poesia che si nasconde dentro agli occhi di chi sa vedere al di là dello sguardo, l'incanto.
Rinasco mille volte nelle tempeste di idee e lascio che la vita mi scorra dentro pienamente, casuale, libera di essere, nella dolcezza della quiete, che tutto trasforma, quando cade una goccia di pioggia, illumina e riflette la mia anima, dentro uno specchio d'acqua!

Margherita P.@... (continua)


Margherita Pisano 25/02/2024 - 21:46
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Tramonto


I secondi passavano lenti e soporiferi, trascorsi a guardare distrattamente la continua sfilata di auto fuori dal finestrino. Tutt’intorno il mondo era piatto, velato di triste malinconia. Il giorno stava per congedarsi, lasciandoci lo spettacolare colore della calante bellezza del sole, come un’ultima carezza, un dono il cui ricordo ci avrebbe fatto sopportare la sua lunga assenza. I miei occhi stanchi avevano ignorato la coltre nuvolosa che abbracciava l’orizzonte, ma adesso, il rapido susseguirsi di colori nell’aria non mi permettevano di ignorarla oltre. Il sole procedeva lentamente nella sua discesa agli inferi, portandosi dietro a fatica lo strascico di sfumature. Queste, ostinate, non volendo abbandonarsi alla morte, lottavano sulle nuvole, eseguendo un’ultima danza prima di ricadere nell’oblio. La sfera luminosa, sempre più accesa, coronava quel ballo. La coltre tenue delle nuvole forniva un ottimo palco, divenendo tela. Al suo interno si andava via via formando l’immagine di m... (continua)

SILVIA MANUELE 07/06/2017 - 09:56
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Trapezio


La figura geometrica più particolare di tutte è il trapezio.
Il trapezio non è perfetto, ha qualcosa che oggettivamente non funziona. Forse sono quelle due linee laterali a rovinare tutto, a sfidare il destino degli uomini con una serietà ed un sussiego nuovi, a dir loro che le strade si possono confondere, che spesso possono non essere dritte ma che una volta percorse si ristabilisce sempre l’equilibrio. Si raggiunge uno stato di calma qualsiasi sia la direzione presa. E dalla calma riparte poi la marea ed eccoci di nuovo a navigare quel confine che fa male e che sembra non finire più. Nel trapezio non si riesce a rimanere fermi, ma ogni fase è differente, non come nel cerchio, che a causa del fluire omogeneo, non muore mai. Nel trapezio si muore eccome, ma solo dopo essere atterrati più lontano, aver raggiungo l’angolo che si apre all’orizzonte.

L’unica vera regola del trapezio è che non vi si può sostare: è la collana che indossa oggi la mamma, l’orologio del papà, il tempo irr... (continua)


Alessandro Pellei 29/06/2019 - 15:54
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Troppo io


Non è il menefreghismo che mi spaventa. Quello che trovo tremendo è il mettere davanti il proprio io, sempre e comunque. Anche io. Io. Io invece. Questo mi spaventa, mortifica, indigna: il voler ruotare attorno a tutto e a tutti; il dover essere sempre presente nei discorsi e nei programmi degli altri. Di chiunque. Sarà triste, poi, scoprire che si ruota attorno a sé stessi, che si vegeta soli ed abbandonati attorno a quell' io che era ed è sempre un po' troppo. Sempre troppo io e troppo poco tutto il resto.... (continua)

Andrea Paolo Lunardi 07/03/2016 - 21:17
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Tu sei già il primo.


“Non devi passare la vita a cercare di essere il migliore, il primo. Tu sei già il primo: tutti sono i primi nel mondo. Nessuno è paragonabile a te, nessuno lo è mai stato e nessuno lo sarà mai; tu sei incomparabile, sei unico. Tu sei già il primo”.(Osho)

Ripenso a tutti quei momenti passati a cercare di primeggiare, quante energie sprecate per cercare consenso fra delle persone che poi ti dimenticano, energie buttate che avrei potuto usare per migliorare il mondo.... (continua)


Giuseppe Greco 29/09/2014 - 22:20
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Tutta colpa degli occhi


Ed alla fine è sempre con loro che tutto inizia e termina.
Il primo sguardo, quello che ti fa innamorare, che ti fa sentire attratto da una persona

I successivi, nei quali guardi gli occhi altrui e hai l'illusione di sapere cosa ti stanno dicendo
credendo di poter vedere nel loro animo

Gli sguardi, quelli che fanno arrabbiare, dai quali scaturiscono liti furiose, quelli che leggono messaggi, guardano foto e che spesso poi fraintendono

sguardi che vivono momenti che verranno ricordati nel tempo, scene uniche, oppure devastanti, che le memorizzano e dalle quali non ti libererai mai, perché nulla è più indelebile dei ricordi

Passano o si affievoliscono le sensazioni, sfumano i sentimenti,  ma i ricordi no, un ricordo è per sempre, sia esso dolce o tremendo fardello

Ed io ho imparato a non fidarmi più del mio sguardo, soprattutto di quello altrui, perchè gli occhi vedono solo ciò che vogliono vedere, e trasmettono ciò che vuoi che l'altro percepisca


Ed è tutta maledet... (continua)


Daniel Bertuolo 03/09/2015 - 10:45
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Tutti in gabbia


Stasera sono triste.
Mi succede spesso quando rifletto molto, e in questi momenti mi chiedo se sia stata una buona idea disfarmi del mio Velo di Maya, ma forse era inevitabile.
Oggi, tra un'ansia e l'altra, ho capito che siamo tutti in gabbia, ciascuno nella propria.
Chissà chi ci ha messo qui dentro. Dio? O forse noi stessi?
Le gabbie non sono isolate dall'esterno, in quanto sprovviste di pareti.
Sono semplici gabbie che ci rinchiudono tra sbarre più o meno arrugginite.
Possiamo scorgere l'uno lo sguardo dell'altro e possiamo anche toccarci, se vogliamo.
Ma ogni gabbia è gelosa di ciò che custodisce.

Siamo tutti in gabbia.
E uscirne ci rende alieni.
Ma la mia gabbia è quella sbagliata.... (continua)


M A. 07/02/2017 - 20:32
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Tutto è bene…


<Oggi ha voglia di parlarmi dei suoi figli?>

«C’è poco da dire… stanno crescendo.
I miei ragazzi tra non molto non avranno più bisogno di me»

<Anche questa volta ci sarebbe, invece, parecchio di cui parlare… I suoi figli non smetteranno mai di aver bisogno di lei.
Di un padre che ritrovi la voglia di guardare ancora il cielo>

«Vede, non ho niente a parte loro.
Che hanno lasciato le vecchie fotografie, ora sono indipendenti»

<Ma restano i suoi figli. Ne ha parlato con loro? Di questo suo disagio>

«Lei fa troppe domande…»

<Non ce ne sarebbe bisogno, se lei si aprisse con me>

«Un padre dovrebbe apparire forte, sicuro ai loro occhi»

<E’ certo che non la vedano, nonostante tutto, ancora così?
Non faccia l’errore di sottovalutare la loro capacità di comprendere.
Abbiamo finito per oggi, mi lasci il cappello…>

«Magari la prossima volta.
Credo di sapere cosa fare…»

Giorno 15 Settembre, seduta N. 3, paziente: Uomo col c... (continua)


Mirko D. Mastro 16/09/2023 - 08:02
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