io ti dirò dove sorge il mio canto.
Ed in questo dilemma condottiero sarò,
un antico guardiano dell’incoscienza
pronto ad ornarti di sogni e follie
per rapirti nuda nell’istante infinito.
Quando valicherai quel manto dorato
che veste d’incanto le spalle del mare,
in te danzerò ogni gioia del mondo
sinché il limite d’ogni bellezza
avrà tratti infuocati del tuo riso nascente.
Ed in questo tormento mai ti esilierò
per svelarti lucente oltre dolci colline,
per raggiungerti su velieri di fantasie
e privarti del biondo nel quale tu stai.
Abbracciami ancora,
nel pargolo al primo tenero passo.
Scaldami ancora,
nella fiamma ardente che evapora l’anima.
E baciami ancora,
sulla pioggia rara che bagna i deserti.
Così nel gridare
non avrò più paure;
nel cader ai tuoi piedi
non avrò più rimorsi,
né vita né morte ma solo il cielo,
quando a me donerai
l’alba dentro di te.
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Complimenti.
Romualdo
Complimenti.
Ciao
Aurelio