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L\\\'uomo che conobbe Don Chisciotte sette

Il ritorno con Sancio


Non avendo più Sancio, si sentiva abbandonato, dispiaciuto, desolato.
Girava per ogni dove cercandolo in tutte le taverne.
Finalmente lo trova ubriaco e "mezzo addormentato"...
Se lo carica in spalla con una forza erculea e poi sul suo “Ronzinante” destriero.
Lo porta nel rudere abbandonato di un convento, aspettando che si risvegli dalla sbornia.
“Dove sono!” Urla Sancio riprendendosi ?
“Sei nel mio maniero, in salvo dal cimitero”.
Sancio si gratta la testa … Poi guardando Don Chisciotte lo abbraccia forte, contento, finalmente di nuovo assieme.
Era felice di essere di nuovo al centro di questo mondo fantasmagorico, fatato da cui aveva sentito il distacco.
Eccoli di nuovo in cerca d’avventura, contemplando assieme la lucida armatura.



La tomba dei templari.


Era una bella mattina, mi svegliai presto per andare di nuovo nel sotterraneo.
Stavolta dovevo vedere cosa conteneva la nicchia.
Con un cacciavite aprii lo sportello in bronzo.
Dentro c'era una pergamena.
C'era scritto quanto segue: “O tu, villano che mi leggi, poiché ti atteggi senza paura, sappi che il tesoro più grande si trova nell'amicizia a cui il mondo guarda con occhi benevoli, ma se tu sei attento a questo scritto troverai uno scrigno a menadito. Frena la pala del mulino a vento a ore otto, poi quando viene mezzogiorno vedi dove cade l’ombra, lì devi scavare: certo, c’è da lavorare, troverai cento monete d'oro e cento d’argento, non farti vedere, stai attento.
Quindi mi raccomando, goditi la vita prima che sia finita”
Questa è l’eredità di chi in Don Chisciotte crederà.
Era passato quasi un anno, mi sentivo il padrone del mondo.



Mostra a Parigi.


Finalmente avevo mandato i miei quadri alla galleria parigina.
Con mia moglie siamo partiti di buona mattina in aereo.
All'arrivo pioveva, ci aspettava una Mercedes nera con tanto di autista che parlava italiano, ci disse “Vi accompagno in albergo“ un grazie e un prego.
Quindi, arrivati in hotel, saliamo in camera per riposare.
Durante la doccia guardavo mia moglie: come era ancora bella e desiderabile! Le sue forme giustificavano il mio amore per lei.
Lei si accorse e mi disse “Dai che facciamo la doccia e l'amore”.
Ci amammo come fosse la prima volta.
Stavamo bene insieme.
Tanti anni, mai avuto problemi, sempre d'accordo su tutto.
Sono stato veramente fortunato.
Grazie a Dio c’è anche la salute, il lavoro, i soldi, non ci mancava niente.
Pranzo in albergo, poi riposino.
Alle diciassette pronti per presenziare all'inaugurazione
Smoking per me, lei in abito da sera.
Tanto pubblico in attesa del taglio del nastro.
Inaugurava il presidente” Emmanuel Macron”.
Immaginate quanto mi sentissi importante col mio fare molto elegante.
La presentazione fu a cura di Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte italiano.
Complimenti ecc.
Chiesi al pubblico in sala un attimo di silenzio,
PS: sono un abile oratore.
Raccontai come mi venne l'idea di dipingere il Don Chisciotte, conosciuto in tutto il mondo.
Mostrai il manoscritto che avevo protetto per benino.
Tutti ascoltavano entusiasti, ricevendone poi applausi e complimenti.


Era passato quasi un anno.
Immaginavo Don Chisciotte vestito del solo camice bianco in arrivò col suo Ronzinante, che sembrava ancora molto stanco e si chiedeva “Dove sono?”
L'aspettava San Pietro dicendo “Io sono il tuo Santo reo confesso. Tu oggi sei in Paradiso perché donasti a tutti un sorriso misto al pianto e non eri tanto pazzo.
Persino i bambini di scuola conoscono la tua storia, qui fra gli angeli avrai onore e pure gloria.
Nessuna punizione, vedrai la luce di Dio senza indugio”.
Poi, seduto in una nuvoletta, Don Chisciotte aspetta la sua diletta Dulcinea.
Attorniato da angeli, cherubini e tanti bambini.
Poi arrivò anche Sancio che era lì che l'aspettava, fu un tenero abbraccio per stare assieme per l'eternità.
E qui finisce l'avventura e la meravigliosa memorabile storia di Don Chisciotte, in cielo sempre in gloria.


Ma non finisce la mia perché ancora ho tanta fantasia.
Sperando che voi autori mi abbiate applaudito,
Senza mettere il dito tra moglie e marito.




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Opera scritta il 05/07/2022 - 21:28
Da Francesco Cau
Letta n.402 volte.
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Commenti


Molto carina questa fine del racconto e bisognerebbe urlare hip hip urrà per zio Frank e sua moglie e...a Dulcinea e il Don C. Ovvero..viva l'amore soprattutto se è pure un po' pazzerello!!

Anna Cenni 06/07/2022 - 13:41

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