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Il mio Campidano

Sui ruderi dell’antica rocca
si scorge il paese di Siliqua.
Mentre a sud si vede il mare
con le scogliere da ammirare.
Dall’altro lato un grande bosco
di pini dove giocano i bambini.
Girando ancora attorno
le rotaie del trenino
che portava i minatori,
a scavare tra i monti:
ferro, zinco e altri filoni.
Ma l’atmosfera è leggiadra
se si prende un’altra strada.
Un fiume dirimpetto
con il boschetto
lungo e stretto,
una guardia caccia in doppio petto,
pronta con in mano il libretto,
e nell’altra il moschetto.
Acqua fredda è il suo nome
dove la leggenda vuole
che Ugolino mangiasse la sua prole.
Si dice che ci sia un tesoro nascosto
chissà dove,
ma ci vogliono fatti e non parole.
Tante sono le leggende
di streghe e donne belle
che a pensarci accapponano la pelle.



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Opera scritta il 21/06/2023 - 09:19
Da Francesco Cau
Letta n.295 volte.
Voto:
su 0 votanti


Commenti


Conosco il Castello di Siliqua e il Campidano. Ti ho letto con piacere, una bella e coinvolgente lettura

Angela Bianco 24/06/2023 - 23:45

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Grazie Annina buona giornata

Zio Frank Storie del gufo 22/06/2023 - 08:38

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Pieno di storia, bravissimo!!

Anna Cenni 21/06/2023 - 18:54

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Il castello di Siliqua, chiamato anche castello di Acquafredda1, è una struttura fortificata di epoca medioevale che si trova a circa 30 km da Cagliari, su un colle di origine vulcanica alto 256 metri2. Il castello fu costruito nel XIII secolo, forse per volontà di Ugolino della Gherardesca, conte di Donoratico e signore della parte sud-occidentale della Sardegna dopo la conquista pisana del Giudicato di Cagliari2. Ugolino è un personaggio famoso per essere stato immortalato da Dante Alighieri nella Divina Commedia (Inferno, XXXIII), dove viene descritto come un traditore della patria e un cannibale che si nutrì dei suoi figli imprigionati nella torre dei Gualandi a

Zio Frank Storie del gufo 21/06/2023 - 16:32

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