Mi presento sono Cau Francesco
Non alzatevi per me, restate sulla sedia.
Signori, mi presento, do inizio alla commedia…
Scultore del legno sono, e di questo non disdegno.
Di ossa non sono fatto, ma del noce porto il segno.
Guardate i miei manufatti, sarete rimborsati o soddisfatti.
Lavoro con amore, di mogano è il mio cuore.
C’è gente che mi odia e mi ama, ulalà, è una cuccagna.
Il mio sangue è di segatura, osservate questa scultura.
Sono trucioli i miei baci, mia bella, quanto ti piaci.
È per questo che dico: osserva e taci.
Con le sgorbie io duello, mi cimento con lo scalpello,
prendendoli a colpi di martello.
Il mio cibo sono i vostri complimenti,
non lesinate, aguzzate le vostre menti.
Sono artista di tutti i giorni, restate e osservate nei dintorni.
Le mie opere sono manufatte per raccontare a voi gli straordinari fatti.
E i successi del mio lavoro cortese,
dove nessuno paga le spese,
ma i soldi devono arrivare a fine mese.
Or con voi, cavalieri e dame, non ho molte pretese.
C’è chi ama e chi crede d’amare,
adesso sono stanco di parlare.
Per questo v’invito a visitare il mio museo del legno,
dove tutti vi aspetto con tanto di capello.
Fascino e bell’aspetto delle mie sculture,
alcune fuori misura, sinuose e perfette,
fate senza fretta.
Se nei vostri cuori lasceranno il segno, lasciatemi una firma nel registro, e sarò contento più di prima.
La mia fantasia anche stavolta vi stupirà,
nessun biglietto dovete pagar.
E questa non è una finzione, le mie opere sono là,
forse qualcuno dirà.
E per voi ardono d’amore,
per chi mi ama con cervello e cuore.
Hanno forme leggiadre e potete riammirarle.
Ma l’ora dei preamboli è finita, ora che si vada a incominciare.
Tessendo il legno, adesso scendendo in pista,
che squillino le trombe, inizia la giornata di un artista,
tra voci di martello e di scalpello.
Per tutti voi spero artista degno, mi firmo son…
Francesco Mastro Legno
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