Signor Mossa
con il sole che brilla,
passava nelle strade asseminesi,
Signor Mossa,
lui emigrato dalla
Sicilia in Sardegna,
con il suo carrello,
una scossa di allegria,
urlava ai bambini: “Piangete,
che mamma vi compra il gelato!”
I suoi bomboloni,
dolci e fragranti,
ma senza soldi,
non erano tanto buoni.
Eppure, il suo sorriso,
un raggio di sole,
portava gioia,
col suo intercalare siculo
anche per chi era senza monete
dava saluti e carezze.
Signor Mossa,
un ricordo d’infanzia,
Un’eco lontana di giorni felici,
con il suo carrello,
una scossa di vita,
Che rendeva l’estate,
un po’ più dolce la vita.
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In un piccolo paese della Sardegna, c’era un gelataio che tutti conoscevano e amavano: il signor Mossa. Ogni giorno, passava vicino alla bottega dei miei genitori, Babbo era un stato amico e compagno di avventure del Battaglione San Marco. I due avevano condiviso momenti indimenticabili come paracadutisti, e la loro amicizia era rimasta forte nel tempo.
Il signor Mossa aveva un cuore grande e un sorriso contagioso. Ogni volta che passava davanti alla bottega, si fermava per salutare il suo amico e offriva ha me e hai miei fratelli e sorelle un gelato da 20 lire, gratuitamente. Noi bambini aspettavamo con ansia il suo arrivo, sapendo che avrebbero ricevuto un dolce regalo.
Ma Babbo non restava indietro. Con un gesto di gratitudine e amicizia, prendeva una busta e riempiva di pesche fresche per il signor Mossa. Era un piccolo scambio di gentilezze che rafforzava il legame tra i due amici e portava gioia a tutti coloro che li circondavano.