Un tumulto mi squassa;
m’incanta;
m’incatena;
mi lambisce sino ad affogare la persona che rappresento.
Sana la mente s’insipidisce quanto una pietanza priva di sale,
ratio si contorce quanto una serpe priva di testa;
fame si assopisce come una Venere di rosso drappeggiata, cullata dal dolce torpore di profumi ancora lontani;
coraggio si fa stigio come una libellula dal delicato ronzio.
Nessuno s’adopera in questo giorno si tanto importante;
la Corte di Re Cuore s’adagia sulle ginocchia dinanzi al suo passo;
tutto tace innanzi al canto più dolce e puro mai udito.
m’incanta;
m’incatena;
mi lambisce sino ad affogare la persona che rappresento.
Sana la mente s’insipidisce quanto una pietanza priva di sale,
ratio si contorce quanto una serpe priva di testa;
fame si assopisce come una Venere di rosso drappeggiata, cullata dal dolce torpore di profumi ancora lontani;
coraggio si fa stigio come una libellula dal delicato ronzio.
Nessuno s’adopera in questo giorno si tanto importante;
la Corte di Re Cuore s’adagia sulle ginocchia dinanzi al suo passo;
tutto tace innanzi al canto più dolce e puro mai udito.
Poesia scritta il 02/10/2018 - 10:00
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Commenti
Tutta la magia dell'amore.
santa scardino 02/10/2018 - 22:25
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È lecito inventare verbi nuovi? Voglio regalartene uno: io ti cielo, così che le mie ali possano distendersi smisuratamente, per amanti senza confini.
Francesco Cau 02/10/2018 - 14:31
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