Estate nella casa dei nonni
Il sole cominciava a sorgere. Era l’alba campidanese. Le foglie degli alberi si muovevano al tocco leggero del vento di tramontana. Un gallo canterino cominciò a cantare, svegliandomi di colpo. Dalla cucina arrivava un bel profumo. Sicuramente la nonna stava preparando la sua famosa torta alle mele. Quel buon odore mi fece venire subito un gran appetito. Stropicciai gli occhi, alzandomi subito dal lettino dove passai tutta la notte, Mi lavai la faccia nel cattino. Mentre di fianco c’era anche la mia dolce cugina romana che dormiva beata come un angioletto. Aveva i capelli biondi appiccicati sulla fronte sudata e le braccia piegate sotto il cuscino di piume. L’orologio Rostov appeso nella testata del letto, che faceva tic-tac, mentre il sole batteva forte contro la vecchia finestra, le illuminava il volto di Laura. Facendole aprire i suoi meravigliosi occhi chiari. «Buongiorno», mi disse. «Io dissi sai ho stranamente fame». Allora giù per le scale di legno che facevano un rumore assordante. Il tavolo in cucina era già pronto, Caffè d’orzo e latte appena munto dal nonno. Mangiata velocemente la colazione, andammo nel cortile per iniziare i primi giochi d’amore. Disse: «Ora con te voglio giocare». Eravamo giovani confusi, finché Laura non allargò la bocca in un ampio sorriso. Lei per me aveva un affetto diverso nei suoi confronti, mi faceva una tenerezza infinita.
Ecco finalmente un sogno tra me e mia cugina si avverava, era tempo di scoprire, di giocare e di piccoli amori. Tra noi era speciale dove oggi maturo posso raccontare di un mondo lontano e diverso oramai perso.
Come un regalo che si riceve. Era il tempo di imparare, di aiutare e di ringraziare. È il tempo di apprezzare i sapori della vita. Come la Nonna che ci prepara le torte.
Organizzando per noi il nostro futuro ormai maturo. Un ricordo che si conserva. È il tempo di abbracciare, di baciare e di salutare. È di portare nel cuore il primo amore di sguardi senza parole perché con Laura feci l’amore.
Ecco finalmente un sogno tra me e mia cugina si avverava, era tempo di scoprire, di giocare e di piccoli amori. Tra noi era speciale dove oggi maturo posso raccontare di un mondo lontano e diverso oramai perso.
Come un regalo che si riceve. Era il tempo di imparare, di aiutare e di ringraziare. È il tempo di apprezzare i sapori della vita. Come la Nonna che ci prepara le torte.
Organizzando per noi il nostro futuro ormai maturo. Un ricordo che si conserva. È il tempo di abbracciare, di baciare e di salutare. È di portare nel cuore il primo amore di sguardi senza parole perché con Laura feci l’amore.
Questa storia e solo frutto di fantasia? chi sa!
Racconto scritto il 23/08/2023 - 14:22
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Commenti
E certo erano altri tempi. A casa dei nonni a me piaceva andare. Si aveva una sensazione di libertà non percepita a casa.
Complimenti Zio Frank.
Complimenti Zio Frank.
Ernesto D’Onise 24/08/2023 - 18:16
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Si Francesco adesso e tutto cambiato i giovani d'oggi hanno tutto e di più.
Zio Frank Storie del gufo 23/08/2023 - 19:42
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Mi è piaciuto questo tuo racconto, vero o non vero. A quei tempi si cominciava con piccoli passi a scoprire i segreti dell'amore, mentre adesso.......
Francesco Scolaro 23/08/2023 - 15:01
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