Cementare |
Un'amicizia non si cementa ma si rinsalda, si riafferma. Non si cementa un accordo ma lo si stabilisce, lo si stringe |
Chiedere |
Se si interroga per sapere meglio usare domandare:“gli ho domandato l’ora”, “gli ho domandato il titolo del libro” |
Circondare |
Non si circonda qualcuno di premure ma lo si colma di attenzioni, di riguardi |
Concretizzare |
Meglio concretare o concludere |
Conforto |
Si dà conforto a chi soffre. Non va bene quindi “la mia casa offre ogni conforto”; meglio "offre ogni comodità" |
Cui |
Evitare di riferirlo all’intera frase. “Non mi fido di loro per cui andrò solo” = “Non mi fido di loro, perciò andrò solo”. |
Declassare |
Meglio servirsi del verbo “degradare” |
Derogare |
E’ verbo intransitivo e si costruisce con la preposizione “a”. E’ errato impiegarlo con il complemento oggetto: “derogare i patti” invece di “derogare ai patti” |
Eccepire |
In linguaggio giuridico vale per “sollevare eccezione”. Negli altri casi è meglio utilizzare “obiettare, replicare, opporre, osservare, addurre” |
Eclissarsi |
Evitare nel significato di andarsene furtivamente. Meglio “scomparire, svignarsela, sgattaiolare e le forme popolari squagliarsela, squagliarsi” |
Edotto |
Non si rende edotto qualcuno ma lo si informa, istruisce, avverte |
Elaborato |
Non si rende edotto qualcuno ma lo si informa, istruisce, avverte |
Elaborato |
E' una pedante locuzione di antico linguaggio scolastico. Meglio compito, componimento scolastico, lavoro scritto, composizione |
Emettere |
Emettere un giudizio, una circolare, un ordine sono espressioni burocratiche. Meglio esporre, manifestare, esprimere, proporre, diffondere, pubblicare, decretare, bandire, promulgare, diramare, emanare |
Evadere |
E' corretto se usato intransitivamente. Evaso dal carcere va bene. Evadere una pratica (uso burocratico) non è corretto: meglio "sbrigare una pratica" |
Facoltizzare |
Orrore del linguaggio amministrativo. Meglio permettere, concedere, autorizzare |
Familiare |
Forma più comune di “famigliare”. Lo stesso dicasi per i derivati (famigliarmente, famigliarità, ecc…) |
Finire |
Lo si unisca a un infinito solo con la preposizione “con” e mai con “per”.
“Finì col non partire” e non “Finì per non partire”
|
Guadagnare |
E’ errato dire (termine francese) “guadagnare una scommessa”. La locuzione esatta è “vincere una scommessa” |
Inevaso |
Termine burocratico molto brutto. Meglio "non sbrigato, non accolto, non definito, ecc..." |
Inoltrare |
Ci si inoltra in un bosco ma non si inoltra una pratica. Meglio si invia, si trasmette, si avanza |
Interdetto |
In italiano vale solo nel senso di vietato, proibito, impedito e simili. E’ usato impropriamente per dire “restare interdetto” nel significato francese di “essere turbato profondamente”. Meglio quindi “turbato, stupito, sbigottito, stupefatto e simili |
Meno |
Avverbio, non va usato in proposizioni disgiuntive col significato di no: “non so dirtelo o meno” è errato, si dice “non so se dirtelo o no”. Non è nemmeno corretto dire “a meno che” invece di “salvo che, eccetto” (Non “andiamo avanti, a meno che tu non abbia paura” ma “salvo che tu non abbia paura”). Scorretto usarlo in luogo di eccetto, escluso, fuorché: “invito tutti, meno lui” invece di “invito tutti, eccetto lui”. Sbagliato “quanto meno” invece di per lo meno, almeno: “ti scriverò, o quanto meno ti telefonerò” invece di “…o almeno ti telefonerò”. |
Neofita |
Al maschile sarebbe “un neofito” ma la forma neofita è molto diffusa |
Neutralizzare |
Significa “rendere neutrale”; è sbagliato usarlo nel senso di “ridurre all’impotenza, annullare” |
Nonché |
Significa “tanto più o tanto meno”. Non lo si usi al posto di “e” o “anche”. Non si dice “mi parlò di te nonché di tuo fratello” ma “mi parlò di te e (anche) di tuo fratello” |
Obbligare |
Non dire “Lei mi obbliga con le Sue cortesie” ma “Le sono grato per le Sue cortesie” o frasi similari |
Oberato |
In origine significava “carico di debiti” per ui non si può dire oberato di debiti e nemmeno oberato di lavoro |