Mi muove sempre la fine–il treno,
sul binario verso la Realtà, capricciosa,
quanto i suoi dei, con la d minuscola,
quasi invisibile,
annoiati da una ruota dietro l'altra,
con pochi temi a dispo... (continua)
Dal mio attico aggettante
guardo il mondo dell’intrigo
dove l’ego assai mutante
mi sorregge in ciò che dico:
siamo nati con la clava
per la somma del destino
tra gli addendi non ci stava
di ... (continua)
C’è chi nasce con le mani
piene di vento,
e chi con i pugni
stretti intorno all’oro.
Io sono vento,
sono voce, sono colore,
sono anima che trema
e si espande.
Dipingo per non urlare, ... (continua)
Sbiadiscono ore intrecciate
di passi e attese. Nei fari spenti
si annida il miraggio
un'ombra che promette
alba nuova, mentre serriamo
le palpebre, per non sentire il tramonto.
Ci affligge il...
(continua)
I suoi passi leggeri e sicuri,
insignificanti nel sole di ottobre,
segnavano un caffè virtuale,
insospettabile per tutte le visuali.
Discorsi fluttuanti
nella scia dei social,
avatar ...
(continua)
Un pranzo pazzo ho preparato
per rendere più allegro il mio palato.
Un antipasto di filetti d' erba caciottina
con pensierini friggiati in padellina.
Per primo un piatto di trofie siderali
co... (continua)
Dammi la cravatta grigia,
quella col nodo orientale
del primo appuntamento,
voglio ricordarmi della timidezza
e dell’impaccio
nel chiederti la mano.
Dammi le scarpe di vernice nera
che ho c... (continua)