Parole in libertà
Scrittura Creativa |
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Lista Generale |
Memorie di un'anonima La vidi correre verso di me. Protetta dall'ombra del palazzo accanto. L'avevo immaginata sotto la pioggia, per tutto il giorno. E sorrisi a quel pensiero, come fosse un'idea indecente che non potevo permettermi.
La stavo aspettando da pochi minuti o forse da alcune ore. I suoi capelli mori fluttuavano a causa del vento, i suoi occhi esprimevano meraviglia per il mondo, e il suo sorriso era uno spiraglio di luce in una buia e piovosa giornata d'inverno. Non avevo mai visto nulla di così bello. Da alcune settimane la guardavo spogliarsi, senza che nessuno se ne accorgesse, per farsi la doccia nello spogliatoio della palestra. Ricordo i suoi seni turgidi, le sue gambe liscie e una leggera peluria che si nascondeva tra esse. Quante notti ho sognato di poterla stringere tra le mie braccia, di baciarla, accarezzarla e sussurrarle che l'amavo. Allontanavo questi pensieri perchè mi spaventavano. Avevo davvero qualcosa di diverso? Provavo attrazione per una ragazza? Com'era possibile? Ero... (continua) Massimiliano1 Cataldo1 30/10/2016 - 23:47 commenti 0 - Numero letture:1277 Argomento: INCIPIT
Sotto la pioggia "La vidi correre verso di me. Protetta dall'ombra del palazzo accanto. L'avevo immaginata sotto la pioggia, per tutto il giorno. E sorrisi a quel pensiero, come fosse un'idea indecente che non potevo permettermi. Indossava un paio di jeans e una cerata e l’acqua le scorreva addosso come una muta, febbrile nel suo stillicidio continuo.
La mia immaginazione me la faceva vedere nuda, spogliata da tutti gli orpelli che aveva indossato, nuda ed estatica in un momento di libertà. Avrei voluto possederla lì, in mezzo alla pioggia, in un vicolo cieco, tra bancali di legno marcio e scatoloni fradici. L’idea mi parve per un attimo indecorosa, come se le avessi mancato di rispetto, ma poi mi persuase che poteva essere un coito improvviso, desiderato anche da lei. Intanto la sua figura si distoglieva dalla mia vista, sembrava correre e nascondersi, dietro una macchina ora, dietro una pila di cartoni. La pioggia le scioglieva il trucco sul viso, quasi a farla sembrare una bambola scarmigliat... (continua) Giulio Soro 29/10/2016 - 11:08 commenti 2 - Numero letture:1192 Argomento: INCIPIT
Il profumo di quell'abbraccio La vidi correre verso di me. Protetta dall'ombra del palazzo accanto.L'avevo immaginata sotto la pioggia, per tutto il giorno.E sorrisi a quel pensiero, come fosse un'idea indecente che non potevo permettermi. Me la immaginavo bagnata con quelle sue gote leggermente arrossate come due piccoli melograni maturi. Era passato un anno dall'ultima volta che ci eravamo visti e ci eravamo scambiati un abbraccio per salutarci, quell'abbraccio che mi permise di capire per la prima volta cosa realmente lei provava per me.
Poco prima le avevo chiesto il suo numero, ma non la chiamai mai perché ebbi paura dei suoi sentimenti e forse anche dei miei. La conobbi un anno prima in palestra; ero il suo istruttore di fitness e di lei mi colpì subito il suo dolce viso e l'aria sognante. Mi guardava in un modo che mi faceva impazzire e durante la lezione spesso la fissavo e le sorridevo. Sembrava indifesa, ma ogni volta che le facevo delle battute per pizzicarla lei rispondeva disinvolta e ciò, mi piace... (continua) Ilaria Romiti 27/10/2016 - 16:35 commenti 10 - Numero letture:1166 Argomento: INCIPIT
Incontri vitali La vidi correre verso di me. Protetta dall'ombra del palazzo accanto. L'avevo immaginata sotto la pioggia, per tutto il giorno. E sorrisi a quel pensiero, come fosse un'idea indecente che non potevo permettermi.
Lei era bella e forte, una bellezza luminosa dovuta all'armonia dei suoi movimenti: indossava un vestito verde che richiamava le tonalità del mare, e che aderiva morbido alle sue forme generose. L'abito si abbinava perfettamente al colore dei suoi occhi cristallini. I capelli setosi e lucenti le incorniciavano il volto e danzavano seguendo i suoi movimenti. Anche quel giorno, un sorriso le donava serenità. Rappresentava tutto ciò che io non ero più, ma questo lo avrei capito solo più tardi. Ero scarna, quasi invisibile,il viso scavato, le gote pallide, gli occhi sperduti nel vuoto e un dolore incolmabile. A volte, mi sembrava di vivere in un labirinto e per quanto mi sforzassi, non trovavo via d'uscita. Necessitavo di una rinascita e, sebbene, dopo tanto tempo, divenni consape... (continua) Ermione Greca 27/10/2016 - 13:13 commenti 2 - Numero letture:1144 Argomento: INCIPIT
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