Parole in libertà
Scrittura Creativa |
La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia. In fila all' Ufficio postale... Le istruzioni sono: ...le persone, un oggetto. Una storia ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa. Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore. |
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Lista Generale |
Un fatto di cronaca familiare -Su, bambini, andiamo. Si va a visitare la grotta di Montedorato. Siamo sicure che vi piacerà.
Procedevano le otto piccole pesti in fila per due; mia sorella, Rachele, apriva il piccolo corteo, io lo chiudevo per assicurare protezione e sorveglianza a tutta la cucciolata, cinquantadue anni in tutto, dai tre del più piccolo ai dieci del più grande, nati ad un anno di intervallo l’uno dall’altro, sei maschi e due femmine, tre miei, tre di mia sorella, due di Alberto, mio fratello, che ci aveva affidato i suoi pargoli, come teneramente li chiamava, per due o tre giorni. Non saprei se definire coraggiosa o incosciente la decisione mia e di Rachele di trascorrere insieme due mesi di villeggiatura con un carico umano da accudire così rilevante e, per di più, senza la collaborazione dei papà, rimasti in città per motivi di lavoro e presenti solo nei fine settimana. Le difficoltà della convivenza si videro subito; ogni occasione era buona per litigare e creare confusione; o volevano tutti... (continua) Aurelia Strada 31/10/2017 - 15:48 commenti 8 - Numero letture:1339 Argomento: AL BUIO IN UNA CAVERNA
SECONDA CHANCE Il buio era pesto, e l'aria pesante. L'umidità era alle stelle, il terreno accidentato. Possibile che doveva sempre trovarsi nei guai? William, si passò una mano tra i capelli. Doveva agire. Subito. Gli occhi facevano fatica ad abituarsi, e lui non aveva assolutamente idea di dove conducesse quella diavolo di caverna, sempre che avesse condotto da qualche parte. Maledizione! E maledetti Shadow e Mallhoy! Si fermò di colpo. Mossa sbagliata. Lo sapeva, ma doveva raccogliere le idee. Tirò un respiro. Imprecare non era utile, ma gli veniva facile, anche perché non era solo, in quella faccenda. E quanto mai!
Si guardò intorno, sempre se così si poteva dire, non vedeva un accidente. Dannazione! Cercando di muoversi lentamente, si avvicinò alla ragazza che era con lui. Parlare era pericoloso. Le voci si propagavano velocemente, in profondità. Ed erano inseguiti. Perfetto. Prese la mano della ragazza, e si mise un dito sulla bocca. Dovevano restare in silenzio e fare attenzione. Accendere una... (continua) Marirosa Tomaselli 29/10/2017 - 14:49 commenti 1 - Numero letture:1112 Argomento: AL BUIO IN UNA CAVERNA
Effetto collaterale Ero in una situazione tragica ma ignoravo come vi fossi finita. Non mi era possibile ricostruire gli eventi perché, atterrita com’ero, non avevo la lucidità necessaria per pensare e ricordare. Una cosa mi era chiara: ero con un gruppo di amici nella grotta di Montellalto ed ora mi trovavo, sola, in un anfratto roccioso umido e buio nell’assoluta impossibilità di muovermi e di capire cosa potessi fare per venire fuori da una condizione che mi pareva senza scampo.
Tastavo ripetutamente, con un accanimento disperato, il terreno intorno a me, in tutte le direzioni ma….niente... non mi ritornava nessuna sensazione che mi fornisse un’informazione o mi infondesse una speranza: solo un umore fangoso mi si attaccava alle dita che avvertivo appiccicose e maleodoranti, mentre dalla volta dell’angusta cavità in cui ero prigioniera cadevano, con una certa regolarità, gocce di acqua che mi bagnavano la fronte come sudore profuso. Non c’era spazio per nessun altro pensiero: solo la certezza di e... (continua) Aurelia Strada 29/10/2017 - 00:21 commenti 5 - Numero letture:1314 Argomento: AL BUIO IN UNA CAVERNA
Paura del buio Era da molto tempo che avevamo programmato di fare un’escursione in montagna, cosi finalmente, quella mattina si decise di partire. Di tutta la comitiva, io con i miei trentacinque anni ero il più giovane, mentre gli altri amici avevano un’età compresa tra i quaranta ed i quarantacinque anni.
Eravamo alle porte dell’inverno, l’aria era gelida, ma in compenso il cielo era terso e prometteva una giornata soleggiata. Ci incamminammo su per un sentiero ripido ed eravamo equipaggiati con l’essenziale, ma essendo previdenti, avevamo tutto ciò che poteva necessitare in caso d’emergenza e solo in seguito, mi accorsi che l’essenziale non era affatto sufficiente in caso di pericolo. Vittorio faceva da apripista ed io chiudevo la fila. Stavamo percorrendo una tratta critica, fra una fitta vegetazione di arbusti, roveti e imponenti alberi, dove a mala pena riuscivamo a vederci, ma tutto sommato la nostra passeggiata procedeva tranquilla. Stava andando tutto bene…fino a quando, essendo appassion... (continua) Anna Rossi 28/10/2017 - 03:52 commenti 3 - Numero letture:1218 Argomento: AL BUIO IN UNA CAVERNA
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