Parole in libertà
Scrittura Creativa |
La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia. In fila all' Ufficio postale... Le istruzioni sono: ...le persone, un oggetto. Una storia ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa. Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore. |
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Lista Generale |
UN GIORNO, PER CASO Walter uscì dall'ufficio e si diresse, con passo svelto, verso la fermata della metropolitana di Piazza Cordusio. Poi ci ripensò perché era stata una giornata stressante, occupata da una serie di riunioni ad alto livello e quindi, considerato che l'aria era fresca e piacevole, decise di fare una passeggiata in centro.
Era la settimana della moda a Milano, c'era molto fermento e si vedevano in giro molte belle ragazze. Nonostante i suoi sessant'anni, peraltro portati con disinvoltura e due matrimoni alle spalle, era ancora interessato alla bellezza femminile. Ora viveva solo in un ampio appartamento in zona semicentrale e doveva occuparsi di tutto ciò che era necessario per vivere ma quella sera era restio a farsi coinvolgere dalla solita routine. Con gli anni avvertiva il peso della solitudine e di tanto in tanto si era trovato a riflettere sugli errori che aveva commesso. I suoi occhi vagavano distrattamente sulle vetrine e sulla gente che gli veniva i... (continua) Gaetano Antonioli 28/10/2015 - 11:48 commenti 15 - Numero letture:1599 Argomento: IL DIALOGO
Gelo - Mario !?
- Si ? - E’ lui ! Si, si ne sono sicura. E’ lui ! - Lui chi ? - Ecco lo vedi ? sta venendo dritto verso di noi. - Ma chi ? Quel ragazzo con il berretto di lana ? - Ma no ! Quell’uomo…alto, robusto, con la giacca a quadri ! - E allora ? - Ma….è Walter, cioè, è mio padre ! - Anna ! Ne sei sicura ? Ma se non lo vedi da trent’anni ! Quel bastardo ! Fai finta di non vederlo, dai, attraversiamo subito. Troppo tardi….l’uomo è ormai a pochi metri… - Anna ? Anna ! A…nn…a. Ciao sono papà, Walter….. - Lo so chi sei, lo so fin troppo bene …. Mario, non te ne andare, rimani, non ha molto da dire….. - No, meglio non mi fermi potrei perdere il controllo e non voglio metterti nei guai . Ci vediamo a casa. Passo io da mamma a prendere Federica. Ciao, a presto. - Federica ?? Sei mamma ? Quanti anni ha ? - Ha gli stessi anni che avevo io quando tu te ne andasti, ma Mario, suo padre, c’è. Non è... (continua) Roberto Colombo 23/10/2015 - 16:18 commenti 2 - Numero letture:1273 Argomento: IL DIALOGO
Lo scrittore "Noia, scrivo per noia o meglio, per non annoiarmi più di tanto, per evitare la noia del vuoto, del nulla degli altri, scrivo per evitare i luoghi comuni, le frasi fatte trite e ritrite, i pettegolezzi finalizzati al soddisfacimento della propria libidine repressa, le risate grasse untuose dei vili compiacenti, scrivo per non parlare, per non ascoltare, per non sentire, scrivo per dire per urlare e maledire scrivo per me per qualcuno o nessuno, scrivo per Dio con la maiuscola come si addice a un cattolico anche se vorrei scrivere per gli Dei in modo da offenderli e urlando provocarli, per poi subire la delusione delle mancate ire.
Scrivo per i genitali sulla bocca di tutti come trofeo androgino, fallico , maschio , virile,a contaminare antichi, sacri, purpurei altari pagani in cui sacrificano perenni vestali , uniche depositarie del naturale diritto alienato alla volgarità del misoginismo di un mondo fintamente uguale, totalmente globale, ipocritamente maschile; Scrivo ... (continua) Antonio Gabriele Barca 22/10/2015 - 20:46 commenti 0 - Numero letture:1436 Argomento: IL DIALOGO
Principessa Non poteva tirarsi indietro.
Ormai aveva deciso e niente avrebbe potuto fermarlo. Seduto su quella panchina lungo il viale dove il vento turbinava le foglie arrossite dall'autunno, Walter aspettava di vederla passare e ciò gli procurava un misto di paura, d'attesa e di impazienza. Sapeva che Anna sarebbe passata proprio lì davanti per andare al suo corso di studi. Erano passati tanti anni, troppi, dall'ultima volta che aveva potuto accarezzare i suoi capelli color miele e che aveva potuto passare le sue dita su quel viso così dolce ed innocente, che aveva potuto affondare lo sguardo in quegli occhi grandi e puri come mai ne aveva più rivisti, che aveva riso con la certezza che niente sarebbe crollato e che tutto avrebbe resistito. E invece le cose erano andate diversamente. Walter aspettava il passaggio di Anna, era sicuro ch... (continua) Millina Spina 20/10/2015 - 12:49 commenti 6 - Numero letture:1375 Argomento: IL DIALOGO
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