Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l''argomento è:

In fila all' Ufficio postale...

Le istruzioni sono:

...le persone, un oggetto. Una storia


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Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa.
Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



Lista Generale

     
 

Io, Sergio

Detesto il dialetto fiorentino.
Nel 1943, mentre con la famiglia ero sfollato sulla montagna pistoiese, arrivarono in paese dei fascisti per un rastrellamento. Parlavano un dialetto con una fortissima accentuazione fiorentina. Il nero delle divise e le grida disperate di quel giorno mi sono rimaste, come marchio d’infamia che per me ha avuto quel linguaggio scurrile e sanguinoso.
La polvere, il sangue, le mosche, l’odore e quell’orribile parlata.
Il fiorentino non è mai stato, per me, la lingua di Dante, ma le orrende grida di quella gentaglia!
Me l’hanno sporcato per sempre!
Mi hanno fatto odiare una parte di me e ora che sono cieco, li odio ancora di più.... (continua)

Glauco Ballantini 27/10/2022 - 18:11
commenti 2 - Numero letture:417

Argomento: la Serenità

Voto:
su 1 votanti



RICORDI

Seduto sul dondolo, ammiro il mio grande giardino.
Ho appena tagliato l' erba, fa caldo,  anche se siamo a metà ottobre.
I miei vicini sono a passeggio con il cane, mentre io sono qui a perdermi nei ricordi.
Sono un pezzo di vita da raccontare,  tra le pagine di questo autunno con il sole che mi avvolge.
Le mie rughe sulla guancia, mi portano indietro con un leggero solletico, ai ricordi che tengo dentro al cuore.
Quando ero giovane, quando per la prima volta conobbi lei,  l' amore.
Avevamo poco più di vent' anni, il sorriso sempre pronto e le mani che si cercavano, si sfioravano.
Il desiderio di baciarla, lo sento ancora dopo novant' anni sulle labbra.
Le sue risate, sono ancora musica per le  mie orecchie.
Il suo fare timido e dolce, mi hanno fatto innamorare.
Giocavamo a nascondino, io ero moro e non bianco come adesso.
Lei bionda, con gli occhi azzurri come il mare.
Dopo tanti baci, camminate mano nella mano,  promesse guardando le stelle,  ecco il primo vagito.
... (continua)

Mary L 15/10/2022 - 23:53
commenti 11 - Numero letture:464

Argomento: la Serenità

Voto:
su 8 votanti





La macchina del tempo

LA MACCHINA DEL TEMPO


Mentre la sera s’ammantava di misteriosi silenzi, la notte che pian piano avanzava posava un velo sottile su ogni cosa facendo svanire le ultime ombre. Sonnecchiava quella sera la luna in cielo circondata da molteplici stelle, io rimasi ad aspettare l’ora più tarda per potermi godere questi momenti di splendida connessione con il meraviglioso mondo che mi circondava.
Ho sempre trovato momenti di serenità e pace in mezzo alla natura che con i suoi suoni tiene compagnia e m’incamminavo estasiata verso ciò che la natura è sempre pronta a donare in ogni sua manifestazione.
Il giorno seguente stavo passeggiando nel bosco e mentre camminavo, vidi nascosta tra una catasta di fogliame, una strana macchina, la guardai curiosa, aveva strani aggeggi davanti ad una specie di sedia o sedile. Mi guardai intorno e non vedendo nessuno cercai qualcosa che mi indicasse che tipo di macchina fosse … in un cassettino di fianco alla consolle vidi e trovai un giornalino... (continua)


Maria Luisa Bandiera 15/10/2022 - 08:57
commenti 16 - Numero letture:478

Argomento: la Serenità

Voto:
su 8 votanti





Confessioni di uno scrittore

Nella mia penna ci sono ancora quelle sensazioni che son ali, come d’angeli, di gabbiani.
E storie.
In questi campi di soia, da cui vieni anche tu amico mio che mi aiuti ogni mattina ad iniziare la giornata, mi fu raccontato che di notte lungo le rive dei fossi gli elfi alati raccolgono il nettare dai cappelli del vescovo per farne un elisir di vita eterna. Prima dell'alba, stanchi del lavoro, riposano nei fiori e se ci stai attento puoi vedere solo le loro ali.
Gli fan compagnia le lucciole. Mi dicevano fossero le fate alla ricerca degli uomini e delle donne che potevano mostrare loro un vaso di epimèdi come segno che era trascorso un altro inverno nonostante i mali del mondo.
Forse per questo nella nostra veranda da bambino ce ne è sempre stato uno…

L’uomo appoggia la tazza del cappuccino accanto al vaso, e ai suoi ricordi.

Quando la piccola brezza corre come te nei campi accanto ai fiori degli elfi e come te inciampa, mi dicevano ancora, sembra che falene svolazzanti bianc... (continua)


Mirko D. Mastro 29/09/2022 - 08:19
commenti 7 - Numero letture:395

Argomento: la Nostalgia

Voto:
su 4 votanti




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