Parole in libertà
Scrittura Creativa |
La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia. In fila all' Ufficio postale... Le istruzioni sono: ...le persone, un oggetto. Una storia ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa. Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore. |
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Lista Generale |
il ladro dei sogni IL ladro di sogni era vestito di avarizia mista ad invidia
non riusciva a sopportare di vedere qualcun altro realizzare un sogno,perchè non era mai stato capace di sognarne uno,ma un giorno al cospetto di un artista ebbe una sorpresa per lui brutta.Mentre sognava l'artista cominciò ad avvertire la presenza estranea di colui il quale gli voleva portare via la sua essenza e dopo qualche istante di sconforto riuscì da imbracciare la chitarra ed esguendo un dolce arpeggio cominciò a recitare versi di onestà che disarmarono il ladro di sogni al punto da trasformarlo in aria fresca.... (continua) Pasquale Arpaia 09/04/2016 - 14:03 commenti 1 - Numero letture:1185 Argomento: I RACCONTI DEL MISTERO
TURBAMENTO Nulla era ancora deciso. Questo pensiero gli diede un po' di pace, ma presto si tramutò in un'angoscia che gli si dibatteva insopportabilmente nel cuore.
Accelerò il passo, spinto dalla febbre che gli era penetrata in corpo. Scendendo il corso vide la sua immagine rifelssa nello specchio esterno di un negozio di argenterie. Fu tentato di fermarsi e guardarsi fisso negli occhi. Ma proseguì; era meglio passare avanti con nonchalance: uno qualunque che sfugge ad un altro appena intravvisto, un tempo conosciuto ed amico, ora quasi dimenticato. E non si ha intenzione di rivederlo, né di rivolgergli la parola. Lo specchio ritenne per un momento l'immagine di un uomo giovane, i cui occhi blu, carichi di tormento, si muovevano inquieti. Giunse in Piazza e si diresse verso la riva del mare. Mare, diga, colline, golfo: un paesaggio di cartapesta reso ancora più opprimente dal colore livido del cielo. D'un tratto, in mezzo al suo vagare assorto, sentì che l'ora era giunta. Le case int... (continua) Lorenzo Stocchi 01/04/2016 - 15:34 commenti 1 - Numero letture:1332 Argomento: INCIPIT
IL CUSTODE Le tende di lino bianco ormai ingiallito dal tempo e dal sole appese alle finestre lasciavano filtrare una luce calda che rotolava sul pavimento di legno, scheggiato e ruvido della stanza, il letto matrimoniale era come un altare là in mezzo, non sembrava composto di un solo materasso ma di almeno due o tre materassi sovrapposti, tanto era alto, e lui era li in mezzo, buttato come un foulard strappato da qualche capigliatura profumata e adagiato stancamente sull'erba di un prato dopo aver volato per molti cieli.
Era lì, tranquillo come chi non aspetta nessuno perchè sono anni che nessuno visita più la sua casa, un pochino annoiato forse, di quella noia che apprezzi quando sei consapevole di aver ormai affrontato tutto ciò che in passato ti faceva tremare di paura. Era lì nella sua casa, povera ma dignitosa, con le sue vecchie cose a rassicurarlo e quel sole, che oggi faceva un gran rumore e che ogni volta si infilava in casa senza permesso dopo una giornata buia, stranamente non l... (continua) Silvia Simona Biolcati Rinaldi 31/03/2016 - 18:00 commenti 4 - Numero letture:1506 Argomento: INCIPIT
RIUNIONE D'EMERGENZA Interno di una catapecchia, incasinata ma dignitosa. Un uomo è sdraiato sul letto. Non sta dormendo. È lì tranquillo. Bussano alla porta.
I suoi pensieri andarono in fumo. Chi diavolo poteva essere? Nessuno conosceva il suo indirizzo, tranne... il nome gli attraversò la mente, come un lampo. Si precipitò ad aprire. Mallhoy era lì davanti a lui, una vistosa ferita, ancora aperta, sulla fronte e ad occhio e croce più di un paio d'ossa contuse. «Fammi entrare e versami qualcosa di forte.» Gli disse, lui annuì e si fece da parte. «Cosa ti ha portato qui?» Gli chiese mentre Mallhoy si guardava intorno, inarcando di tanto in tanto un sopracciglio. Di sicuro non si aspettava nulla di simile dal capo della sezione ET627. Sedettero al tavolo in legno, che occupava gran parte del locale. «Non sapevo dove altro andare, Sharley.»l'altro uomo abbozzò un mezzo sorriso. «Per via della tua compagna?» «E delle bambine.» Rispose laconico Mallhoy trattenendo una smorfia. «Manda giù questo.» Gli po... (continua) Marirosa Tomaselli 24/03/2016 - 17:50 commenti 5 - Numero letture:1085 Argomento: INCIPIT
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