Parole in libertà
Scrittura Creativa |
La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia. In fila all' Ufficio postale... Le istruzioni sono: ...le persone, un oggetto. Una storia ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa. Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore. |
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Lista Generale |
La farfalla ( Storia di un giorno) Ah..., sono qui avvolto in questa crisalide di pupa, sono un bellissimo bruco dai peletti arancio lunghi, sono tutto verde, gommoso e mi muovo a strascico. Sono avvolto in questo bozzolo ormai indurito nell’ansa cavernosa di una grande corteccia di una sequoia gigante. Siamo in tanti credo, ognuno nel suo antro, e spiffera un dolce vento dell’ovest, è mattina, la luce filtra fra le fronde a cristalli leggeri di tepore primaverile, dovremmo essere tutti pronti, le nostre umide ali sono diventate grandi, cominciano a premere il bozzolo, ci siamo quasi, ne tiro fuori la destra e poi la sinistra. Le mie antenne filtrano l’aria. Che sensazione inebriante gocce di vento che trasportano profumatissimi nettari confusi, milioni di sapori, mi girano gli occhi. Avanzo ancora con le mie prime due paia di zampe anteriori, il mio bozzolo comincia ad essere storia passata, ma mi mancherà, così candido asciutto e sicuro, come un lenzuolo secco e vecchio lo lascio, mi libro in aria mi stendo, ed inizia... (continua)
Luca Di Paolo 12/06/2019 - 17:42 commenti 0 - Numero letture:905 Argomento: IL TEMPO DI UNA STORIA
( storia di 60 minuti) che ci rivelò come riconoscere la fede. Un giorno…giornata indimenticabile, felici passeggiavamo in montagna io e la mia amica Adele. Avevamo una meta quella di un vecchio monastero in disuso dove una sua parente aveva trascorso la sua vita. Dovevamo aspettarci delle rovine da quello che un tempo era stato un bellissimo luogo. Ci avviammo verso un alto colle tra felci e rami torti, un sentiero stropicciato e frettoloso conduceva i nostri passi alla soglia dimessa del vecchio convento. L’uscio era accostato ci invitava ad entrare si apriva ai nostri occhi quello che un tempo era un orto. Sassi, buche radici secche piante squarciate che videro giorni gioiosi e mani amorevoli. Un quieto e silenzioso chiostro veniva lambito da una leggera brezza che odorava di rosmarino, mentre un folto fogliame scomposto nascondeva rovine che avevano custodito anime pie, suore dalle vesti fruscianti che lievi salivano e scendevano scale. Nel lungo corridoio cellette buie come perle di un rosario si affiancavano ora vuote e deserte. In quel mist... (continua)
mirella narducci 08/06/2019 - 18:45 commenti 6 - Numero letture:1042 Argomento: IL TEMPO DI UNA STORIA
(storia di un minuto) o di tutta una vita passeggiavi sulla battigia
eri solo con il tuo cane, jeans arrotolati, camicia stropicciata abbottonata in tutta fretta, capelli spettinati, arruffati sopra gli occhi sembravi assente, lontano anni luce da una vita che non t’apparteneva, oppure, semplicemente indifferente Io ero lì, guardavo il mare e lasciavo che l’acqua, gelata, mi lambisse le caviglie, mentre il sole si stava nascondendo dietro quella linea netta e così ipocrita che altro non è che la fine di un attimo, l’inizio di un altro. Ma il tuo cane, mi aveva scelta per giocare Mi hai chiesto scusa, ti ho visto imbarazzato, dispiaciuto. Hai rimproverato il tuo cane e poi hai scostato i capelli dai tuoi occhi, mentre il sole luccicava tra le tue ciglia… mi hai ... (continua) laisa azzurra 06/06/2019 - 19:57 commenti 13 - Numero letture:1167 Argomento: IL TEMPO DI UNA STORIA
Un’ultima poesia (storia in 272 minuti) Ero col naso dentro pagina 27 di “Castelli di sabbia”, assorto ai margini dell’attraversamento
pedonale… mi ritrovo in un letto esangue con una cannula nel naso e un fortissimo dolore all’addome. Discutono intorno a me di funzioni fisiologiche e battito cardiaco non percepibile, di temperatura sotto i 24 gradi. C’è chi parla di riflessi e movimenti respiratori assenti, un pianto e qualcuno congettura un’alta dose di adrenalina. Una voce roca dichiara la morte clinica. E quel pianto diviene afflizione. Sento un gran freddo e sento un timbro maschile che cerca di azzittire un mormorio con pressione arteriosa asserendone la mancanza, e una donna bisbigliare qualcosa su di un uomo costumato in vita. Un qualche Don Abbondio barbuglia qualcosa sull’Estrema unzione. E nuovamente quel pianto, con quello di un bambino. Vorrei dirvi che sto bene, ma apro gli occhi e mi trovo in una bara senza via d’uscita. Volevo solo dirvi che sono al sicuro, perché la mia mente ora necessita ... (continua) Mirko D. Mastro 04/06/2019 - 22:47 commenti 6 - Numero letture:978 Argomento: IL TEMPO DI UNA STORIA
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