Parole in libertà
Scrittura Creativa |
La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia. In fila all' Ufficio postale... Le istruzioni sono: ...le persone, un oggetto. Una storia ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa. Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore. |
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Lista Generale |
IL RISVEGLIO Un mattino una luce scialba inondava la stanza azzurra, dove il bianco del letto e i candidi camici del personale in quel luogo, indifferenti andavano e venivano. Era l’ospedale Cristo Re, distesa in un letto aprivo gli occhi dopo tanto tempo che mi sembrava una vita, anche se della mia vita non avevo nessun ricordo. Nascevo ora, la mia mente era mutilata non sapevo neanche il mio nome. I fatti più intimi erano stati inghiottiti in un abisso profondo, il trauma subito aveva inciso il cervello, l’archivio dei miei ricordi era andato perduto insieme ai legami affettivi. Dovevo tornare alle origini, riaffermare il mio stato, ero solo una larva che si autodistruggeva nel tentativo di ricordare…Chi ero? Come mi chiamavo? Il desiderio di avere risposte mi creava ansia, rinnegando ogni possibile soluzione ero immobilizzata da fantasmi senza volto, senza storia. L’uomo è una macchina e il mio corpo reagiva come tale, ma avevo bisogno della mia entità. Nella tarda mattina un gruppetto di person... (continua)
mirella narducci 09/07/2019 - 19:37 commenti 7 - Numero letture:983 Argomento: AMNESIA
Chi sono ? Non riuscivo a risalire quella impenetrabile coltre nera che mi avvolgeva, quella mattina. Gli occhi rifiutavano di aprirsi…o erano già aperti ? Improvvisamente il buio fu squarciato e i miei occhi si trovarono a fissare il soffitto. Che strano risveglio. Credetti di dover fare in fretta per andare al lavoro, si, ma io che lavoro faccio ? E non ultimo, chi sono io ? Già perché non ricordo nulla, né il mio nome né i particolari della mia vita ! Passerà, penso, appena messo i piedi fuori dal letto. Sul comodino, un paio di occhiali, che siano miei ? Li inforco e tutto comincia ad essere più chiaro. Sobbalzo vedendo la mia immagine riflessa allo specchio, quello sarei io ? Mi alzo e faccio un po’ di passerella e mi dico che, tutto sommato, non sono malaccio ! Ho solo la sindrome del Milite ignoto. Apro il cassetto del comodino per scoprire qualcosa che possa parlare di me. Trovo solo oggetti di uso comune..ehm..certo che devo avere un’attività notturna intensa ! Non sarò mica sposato ? N... (continua)
Nino Curatola 09/07/2019 - 09:43 commenti 2 - Numero letture:964 Argomento: AMNESIA
A proposito di solidarietà femminile (storia in trenta minuti) Ore 7 a.m.
Il portone ad arco è ancora chiuso. La maniglia in ottone riflette la luce del primo sole, lucida come se nessuno mai la toccasse durante il giorno, come se la notte l'umidità ne temesse il contatto e se ne andasse altrove, nei palazzi dagli androni aperti, dal muro scrostato dove i gatti trovano rifugio dal freddo o dal sole che sembra una graticola, e marcano il territorio con l'urina che spande un tanfo di ammoniaca su per le scale. In Via Susa al numero sette, invece, non si entra senza chiavi o senza che qualcuno apra. Nelle ore del giorno la portinaia spalanca il portone, tre scalini, ampi, lo dividono dal marciapiede e i passanti, attratti dal profumo di pulito che fuoriesce, non possono fare a meno di voltarsi e intravedere l'interno, dove una porta a vetro dallo stile liberty, protegge le scale e gli spazi a piano terra, dagli sguardi. Solo il piccolo appartamento di Greta, la portinaia, è al di qua dei vetri colorati. Da lì si deve passare senza sfuggire al suo... (continua) Grazia Giuliani 28/06/2019 - 21:35 commenti 7 - Numero letture:1062 Argomento: IL TEMPO DI UNA STORIA
In via del Sandalo (storia in tre minuti) E’ interminabile il tempo che ci mette una donna a togliersi i jeans quando fissi l’orologio, 04:11.
Il vapore acqueo sui vetri della stanza da bagno rivela che i soffici asciugamani si tengono pronti ad accogliere un’ondata di vivida sensualità. E con loro i saponi silvani. Le candele all’aroma di vaniglia catalizzano la loro virtù afrodisiaca su di una giusta atmosfera fugace, stimolando i sensi in modo particolarmente intimo, sciogliendo le emozioni che appaiono bloccate. L’acqua speziata di cannella risveglia sensazioni intense. Raccoglie i capelli. Inerme lascia che il mio respiro si adagi sul bordo di una spallina scesa. I corpi si immergono in un senso di isolamento e di intimità, di abbandono al piacere in modo disinvolto. In un gioco divertente e soddisfacente di sessualità… L’acqua calda le rende la pelle ancora più sensibile, i profumi preparano corpi e menti a provare un’esperienza inedita. Mi insapono completamente, le sfioro l’orecchio nascosto appena da pet... (continua) Mirko D. Mastro 13/06/2019 - 05:08 commenti 8 - Numero letture:984 Argomento: IL TEMPO DI UNA STORIA
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