Parole in libertà
Scrittura Creativa |
La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia. In fila all' Ufficio postale... Le istruzioni sono: ...le persone, un oggetto. Una storia ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa. Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore. |
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Lista Generale |
My God, please help me Una tristezza indefinita la prese, una sorta di malinconia che per alcuni lunghissimi istanti la rese cieca e sorda, togliendole le forze ed il respiro. Appoggiò la fronte sul vetro freddo e chiuse gli occhi. Il vapore formatosi sulla finestra esaltò l’aroma del caffè. Guardò la tazza che racchiudeva fra le mani e le lacrime si sciolsero nel liquido denso.
Si scosse quindi da quello smarrimento improvviso, mandò giù il caffè in un sorso, si infilò la mantella scura sul vestito morbido, si passò la borsa a tracolla e, con il cappuccio calato sulla testa per ripararsi dalla pioggia, si diresse agile alla fermata dell’autobus come tutte le mattine. l’autobus delle sette arriva con qualche minuto di ritardo,ma non importa, perché oggi è un giorno speciale! può tornare a sorridere, dopo due lunghi mesi… ha tra le mani l'esito negativo dell'ultima visita. “6/7/2016” donato mineccia 24/07/2016 - 20:14 commenti 1 - Numero letture:1147 Argomento: INCIPIT (un personaggio entra in azione)
Il nuovo mondo Una tristezza indefinita la prese, una sorta di malinconia che per alcuni lunghissimi istanti la rese cieca e sorda, togliendole le forze ed il respiro. Appoggiò la fronte sul vetro freddo e chiuse gli occhi. Il vapore formatosi sulla finestra esaltò l’aroma del caffè. Guardò la tazza che racchiudeva fra le mani e le lacrime si sciolsero nel liquido denso. Si scosse quindi da quello smarrimento improvviso, mandò giù il caffè in un sorso, s'infilò la mantella scura sul vestito morbido, si passò la borsa a tracolla e, con il cappuccio calato sulla testa per ripararsi dalla pioggia, si diresse agile alla fermata dell’autobus come tutte le mattine…
e l’autobus, con la sua anima di ferro, sembrava l’unico vero protagonista della giornata. Il bisonte corazzato si tuffava nelle pozzanghere, rovesciando valanghe d’acqua sporca sulle auto, le quali agitavano i tergicristalli... nella vana ricerca un mondo più pulito. Francesco Gentile 16/07/2016 - 19:46 commenti 4 - Numero letture:1291 Argomento: INCIPIT (un personaggio entra in azione)
Promessa di matrimonio "Una tristezza indefinita la prese, una sorta di malinconia che per alcuni lunghissimi istanti la rese cieca e sorda, togliendole le forze ed il respiro. Appoggiò la fronte sul vetro freddo e chiuse gli occhi. Il vapore formatosi sulla finestra esaltò l’aroma del caffè. Guardò la tazza che racchiudeva fra le mani e le lacrime si sciolsero nel liquido denso.
Si scosse quindi da quello smarrimento improvviso, mandò giù il caffè in un sorso, si infilò la mantella scura sul vestito morbido, si passò la borsa a tracolla e, con il cappuccio calato sulla testa per ripararsi dalla pioggia, si diresse agile alla fermata dell’autobus come tutte le mattine." Quelle mattine per me sapevano di malinconia e non era solo per il cielo bigio. Anche il lavoro non riusciva a distrarmi e tirarmi su. I problemi che mi assillavano erano delicati e contrastanti per i quali non riuscivo ancora a trovare una soluzione definitiva. Il vecchio autobus che mi porta al lavoro tutte le mattine percorr... (continua) Lucia Marolla 16/07/2016 - 16:46 commenti 1 - Numero letture:1119 Argomento: INCIPIT (un personaggio entra in azione)
I colori di Sabrina Non bastò la pioggia a lavare via quella sensazione, anzi, il grigiore di quella mattina fece sì che in lei quella tristezza si ambientasse e prendesse sempre più spazio. Sabrina non sapeva che nome darle, in ufficio, i progetti su cui stava lavorando rimasero esattamente dove li aveva lasciati il giorno prima: quel giorno non esistevano colori, avrebbe lasciato le mura di quella casa spoglie, pensava, come la sua anima grigia e vuota che forse aspettava solo di essere risvegliata.
Pensava di avere tutto: una casa, un marito che la amava, il lavoro dei suoi sogni, eppure sentiva che le mancava qualcosa, un'emozione che la scuotesse da quella statica perfezione. Marco se n'era accorto, lei era convinta di nascondere bene quel vuoto dietro ai soliti sorrisi, alle coccole sul divano davanti ad un film, alle uscite a cena con gli amici, eppure lui lo aveva percepito ed avevano la stessa grande e fottuta paura di guardarci dentro. Quella sera Marco aveva invitato a cena una ragazza che av... (continua) Denise Villa 13/07/2016 - 20:14 commenti 1 - Numero letture:1222 Argomento: INCIPIT (un personaggio entra in azione)
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