Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l''argomento è:

..fanne la descrizione fisica, e non solo

Le istruzioni sono:

Immagina di incontrare, all’improvviso, una persona o ritrovarti in un luogo che non ti aspettavi...


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Lista Generale

     
 

IL LADRO DEI SOGNI-Prima Parte.

IL LADRO DEI SOGNI

Se ne stava lì, meditabondo nell'ombra. Perso nei suoi pensieri, al buio nella sua strana dimora. Era da poco sorto il sole e per egli era tempo di dormire. Dormire, che buffa parola detta da lui. Si sistemò meglio sulla poltrona, cercando di dare un senso a quella sua bizzarra esistenza. Strani quadri adornavano le pareti della stanza: erano tutti i sogni che aveva rubato. Sogni meravigliosi che parlavano d'amore, o che mostravano meraviglie che un uomo come lui non avrebbe mai osato immaginare, e poi c'erano i sogni di libertà.
In fondo, si diceva, non era un ladro, ma un collezionista, che circondava la sua esistenza di cose belle, in fin dei conti non faceva del male a nessuno, rubava solo aria, materia inconsistente, che però serviva da nutrimento alla sua anima e lo teneva vivo. Era cominciato tutto troppo tempo fa, quando aveva perso tutti i suoi sogni e tutte le sue speranze, quando anche l'amore l'aveva abbandonato, e aveva preso ad ascoltare tutti i sog... (continua)


Marirosa Tomaselli 17/04/2016 - 18:35
commenti 2 - Numero letture:1003

Argomento: I RACCONTI DEL MISTERO

Voto:
su 1 votanti





IL LADRO DEI SOGNI

Aveva occhi grandi, che sembravano scrutare l’infinito, e muoveva i passi dettati da un cuore sognante.

Si sentiva spesso dire:
“Perché non guardi dove vai! Dove hai la testa?”.
Non capiva perché il mondo non fosse capace di sognare, e di vedere le cose che solo lui sapeva vedere.

Questo fu il motivo che lo spinse a girovagare, solitario, per luoghi deserti, evitando accuratamente i suoi simili, perché non sopportava d’essere deriso.

Si sentì scacciato, perfino dalla notte, quando un barbone ubriaco gli disse:
“smettila d’inseguire i sogni! I sogni sono finiti da un pezzo… qui c’è solo rabbia, vergogna e solitudine. Vattene! La tua vista mi provoca troppo dolore”.

Cosicché l’alba ebbe pietà di lui, e lo accolse nelle sue braccia, trasformandolo in brezza.
Poi, lo spinse nell’’infinita aurora, dove i sogni del mondo diventano leggeri.

Da allora li raccolse tutti, seminandoli sulla scia del sole a ogni passaggio sulla terra.

Questa è la storia di un gener... (continua)


Francesco Gentile 16/04/2016 - 12:57
commenti 14 - Numero letture:1347

Argomento: I RACCONTI DEL MISTERO

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su 8 votanti



LA SAGGEZZA DI UN VECCHIO LUPO

LA SAGGEZZA DI UN VECCHIO LUPO
È una gelida sera, da tre giorni sta nevicando
il branco sa che deve uscir per cacciare
la femmina non ha più latte, i piccoli rischiano la vita
i giovani maschi stanno litigando
chi di loro deve andare a procurar cibo.
Il vecchio lupo ha già capito, lui dovrà andare
i caprioli ed altri animali a basso son scesi
sa che se andrà solo rischi la sua vita.
La giovane madre guarda i piccoli che han fame
irritati dal guaiti dei piccoli i giovani mostrano i denti
questa neve e gelo li ha messi alla prova.
Il vecchio lupo sembra dir nessun di voi si muova,
partirà da solo, sarà per lui una dura prova
nella fitta boscaglia qualcosa intravede,
è un capriolo isolato, fugge via, ha visto il lupo,
con quattro salti sparisce nella neve.
Il vecchio lupo neppur ci ha provato,
cercherà altre più facili prede
attraversando il buio con il lume dei suoi occhi
lasciandosi alle spalle il bosco, traversando le campagne.
Sa che alla fatto... (continua)

GIANCARLO POETA DELL'AMORE 15/04/2016 - 19:07
commenti 10 - Numero letture:1016

Argomento: I RACCONTI DEL MISTERO

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Filippo

Il ladro di sogni
La sera scendeva nascosta tra le ombrose betulle del vecchio parco, il leggero vento tiepido si alzava, qualche foglio di carta lasciato chissà da quale bambino il vicino pomeriggio trascorso, qualche
busta dimenticata. Non serviva, ne aveva già tante Filippo il barbone, nella sua sacca di cuoio, lacci stoffe fazzoletti, uno spazzolino, il corredo per un'accurata quanto perentoria igiene, un tozzo di pane. Rimaneva lì facendosi posto con dei pesanti cartoni tra la panchina e le siepi, solo il suono della fontana e delle foglie si univa ai richiami degli uccellini. Si sistemo' Filippo a mo di capanna lasciando i suoi ombrelli e il suo cappello vicino alla sua coperta.Quella sera non aveva voglia di scrutare il suo romanzo donatogli per strada e così ricontrollo' la sua rubrica fatta ad agendina, dove appuntava di tutto. Le strade, i dottori, le nuove
insegne dell'urbe, i nuovi bambini del vicino asilo, cui in disparte alla sua presenza, insegnava a dar da mangiare ... (continua)

Luca Di Paolo 15/04/2016 - 17:50
commenti 1 - Numero letture:1093

Argomento: I RACCONTI DEL MISTERO

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