Parole in libertà
Scrittura Creativa |
La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia. In fila all' Ufficio postale... Le istruzioni sono: ...le persone, un oggetto. Una storia ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa. Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore. |
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Lista Generale |
PIÙ FORTE DEL TEMPO Quella sera era rientrato prima dal lavoro. Aveva una cena importante. Ai colleghi non aveva detto niente ed era schizzato via dall'ufficio, con un sorriso enigmatico. Non avrebbe mai potuto spiegare quello che gli stava accadendo, ed in realtà egli stesso faticava a capire, era soprattutto la sua parte razionale, a rifiutare quegli avvenimenti. Ma erano poi da rifiutare? Quella domanda lo torturava, mentre con aria critica valutava l'abito, che avrebbe dovuto indossare. Il primo impulso fu quello di rigettarlo nell'armadio, ma desistette ripensando alla fatica che aveva fatto, per procurarselo. Ancora ricordava la breve conversazione che aveva avuto col proprietario del piccolo negozio del centro.
<<Le serve per una festa in maschera?>> Aveva chiesto questi, stupito. Marirosa Tomaselli 24/12/2015 - 16:15 commenti 2 - Numero letture:1133 Argomento: UNA CENA PARTICOLARE
WOW O ... UAU !!! Come ogni anno ad Ottobre il papà chiede – Dove andiamo quest’anno a passare l’ultimo dell’anno ?
E la mamma, che è di Pavia ha risposto sorprendendo tutti noi – Famolo strano – Ci siamo guardati in faccia, poche sere prima aveva visto in tv il film di Verdone ….e forse qualche sera prima un documentario sulla Val Pusteria….poi capirete - Spiegati meglio ha detto il papà E la mamma, che ha sempre amato il mare, Celle Ligure, a poco più di un’ora da Pavia, nella casa che ci hanno lasciato i nonni…. - Andiamo in un rifugio in montagna, in Val Pusteria avrei pensato già io a tutto. Ed è stato così che due giorni dopo S. Stefano siamo partiti da Pavia. Giornata freddina ma cielo azzurro ed alti cirri. Avvicinandoci alla meta il cielo si faceva bigio e nuvoloso. Arrivati nel paesino, c’era ad attenderci Luigi, il titolare del rifugio: ci ha caricati con i nostri voluminosi bagagli sulla fuoristrada e via, verso la meta. Lasciata la jeep abbiamo trovato ad attenderci una motoslitta... (continua) Roberto Colombo 18/12/2015 - 22:24 commenti 7 - Numero letture:1376 Argomento: UNA CENA PARTICOLARE
A cena col morto. Non ricordo bene l'anno di preciso...ma dalle mie reminiscenze preadolescenziali sicuramente doveva essere il 1969...
E si parlava tanto sull'argomento di come poter raggiungere la luna nei telegiornali della rete nazionale. Comunque erano gli ultimi giorni di un giugno afoso e soffocante. Questo lo ricordo per benino... Nel baglio assolato del mezzodì regnava un silenzio assordante. Nulla si muoveva...non una foglia, non un rumore. Che so' un guaito, un miagolio... In casa Mezzasalma, un nastro viola gigantesco a forma di papillon stava appuntato alla porta di ingresso e ciò spiegava un po tutto di quanto era raccaduto. Appena varcato l'ingresso della grande casa in pietra e gesso, si poteva da subito notare posto su un catafalco con due grossi ceri accesi ai lati, la salma del compianto Don Turi Mezzasalma. Una palpebra semi aperta, lasciava intravedere una porzione di occhio vitreo apparentemente vigile. Proprio come se volesse seguire ancora tutti i movimenti, che avve... (continua) Giovanni Santino Gurrieri 17/12/2015 - 11:54 commenti 3 - Numero letture:1072 Argomento: UNA CENA PARTICOLARE
Una cena particolare …in quel lontano 1943, la nostra famiglia era così composta; il nonno e la nonna, poi il papà e la mamma, mio fratello Pietro di dodici anni, mia sorella Maddalena di undici anni, Ester di nove anni, io e Simeone, il più piccolino.
Si viveva in campagna, in una piccola fattoria a pochi chilometri dalla città e come per tutte le case di campagna di allora, anche noi avevamo una stalla con una mucca e un cavallo, un pollaio con galline (poche), oche (pochissime), conigli (molti, ma loro erano intoccabili perché servivano per essere venduti al mercato) e un cane dal pelo color ruggine di nome Cola (in seguito ogni nostro cane ebbe lo stesso nome). Quella specie di babau ringhiante era il vero signore del cortile, tant'è che gli altri animali dovevano sempre tener conto dei suoi umori mentre l'attraversavano. Cola, oltre che essere mio personale amico, aveva un compito primario; impedire l'ingresso e l'uscita a tutti gli intrusi o presunti tali… compresi i tedeschi. Avevamo anche una ... (continua) m c 16/12/2015 - 05:04 commenti 2 - Numero letture:1363 Argomento: UNA CENA PARTICOLARE
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