Parole in libertà
Scrittura Creativa |
La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia. In fila all' Ufficio postale... Le istruzioni sono: ...le persone, un oggetto. Una storia ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa. Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore. |
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Lista Generale |
Enrica "La bottiglia venne lanciata in acqua in una calda serata estiva, poche ore prima che incominciasse a piovere.” Solitaria e silenziosa la bottiglia galleggiava sull’onda lunga che quasi la cullava. La corrente lentamente l’allontanava … Enrica, non poteva credere d’essere arrivata a quel punto .. gettare così, i suoi pensieri su un foglio ... aveva iniziato per noia a disegnare, piccoli cerchi concentrici che formavano spirali ...quasi ossessivamente uno dentro l’altro ... imprigionati l’uno nell’altro, come nodi di matasse deformi a testimoniare il male dentro, gli inceppi, le rotture che l’avevano portate lì .. sul lungomare. Poi pian piano tra lacrime cocenti aveva iniziato a scrivere parole … come quei cerchi indolentemente disegnati … parole che nascevano dall’anima inquieta a dire cose che mai aveva saputo, fossero lì ad avvilir la mente ed il cuore …. Come tarli nascosti a rodere ed offuscare i giorni ..
Lo aveva visto,suo marito Mario, seduto al bar.Con quel sorris... (continua) Carla Davì 08/01/2013 - 21:17 commenti 4 - Numero letture:1444 Argomento: INCIPIT
UN FILO CHE UNISCE "La bottiglia la lanciai in acqua in una calda serata estiva, poche ore prima che cominciasse a piovere". Da sopra gli scogli vidi il mare che se la portava via.Non ci avevo scritto niente di particolare, solo il mio indirizzo mail e una frase che sentivo di dire. Il crepuscolo portava via anche il giorno con tutto quello che era stato vissuto. L'orizzonte oramai inestinguibile dava segni di irrequietezza...lampi improvvisi squarciavano il cielo e un vento, prima leggero e poi forte era preludio di pioggia...non potevo più stare lì...la mia bottiglia era scomparsa tra le onde e mi chiedevo se e chi l'avrebbe raccolta...la vita è spesso amara e un messaggio racchiuso in una bottiglia lanciata nel mare, dà quel senso di abbandono...al destino...alla speranza in una possibile risposta. Anche questo può volere dire tanto per uno abituato al poco...la solitudine è una brutta bestia che aggredisce e confonde. Non mi aspettavo niente di che quando, un giorno, dopo mesi e mesi di att... (continua)
antonio giraldo 07/01/2013 - 17:25 commenti 4 - Numero letture:1314 Argomento: INCIPIT
CI BASTA POCO ricordo quando i tempi passati erano fulcro di nuove emozioni...bastava poco per creare...per vivere...si faceva il pane...la pasta...chi poteva aveva degli alberi di frutta, l'orto...bastava poco per parlare con la gente...un accenno a qualcosa e subito nascevano delle discussioni....ognuno esprimeva il proprio parere e si passavano ore, nelle stalle, al caldo del fiato delle mucche o dell'asino...si stava insieme...bastava poco...e si vede che hanno capito, quelli che ci governano, che anche se abbiamo poco ce la facciamo lo stesso...per questo un po alla volta ci stanno togliendo tutto...non rimane niente o rimane poco...pochissimo...i tagli alle spese sono i nostri, solo i nostri...perchè noi dobbiamo gestire situazioni anche drammatiche, con gente che si è privata di tutto e va a rovistare nei cassonetti delle immondizie...avevamo un po di dignità...anche quella sta sparendo...ci bastava poco? ebbene...anche oggi ci deve bastare poco...stiamo tornando indietro...si cerca di fare i... (continua)
antonio giraldo 01/01/2013 - 10:40 commenti 2 - Numero letture:1262 Argomento: UNA LETTERA DI PROTESTA
Lettera a Collodi Caro Collodi,
da bambino educato quale sono, oggi m’appresto, a scriverti due righi su codesto foglio. Innanzi tutto volevo avere tue notizie; come stai? Saputo ciò, ti devo fare alcune rimostranze. Non me lo avevi mica detto che a vivere da bimbo, fosse, così tanto complicato. Non sai che m’è successo! Ricordi quel grillo che avevo al muro spiaccicato? Sì! Quello che poi hai resuscitato. Perché io qui, me lo ritrovo e non ti dico. Ora s’è messo in testa di fondare anche un partito, e non la smette più col suo frinire un po’sgraziato, nemmeno di cantare lo stonato. Qui, va dicendo che sono ancora burattino, non vorrei che le bugie le dice lui, e a me poi cresce il naso lungo, lungo: anche se bambino. Non ho finito ancora con le lamentele; forse tu non sei aggiornato, ma il grillo, s’è portato appresso la volpe e anche il gatto. Sai, io credendo d’esser furbo diventato, i denari questa volta non ho certo sotterrato. Gli ho messi in una casa, che qui si chiama banca, ma di gatti e volpi... (continua) Claretta Frau 09/12/2012 - 09:03 commenti 8 - Numero letture:1960 Argomento: UNA LETTERA DI PROTESTA
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