Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l''argomento è:

Racconto fantasy

Le istruzioni sono:

...i tuoi elementi soprannaturali o magici nell' eterna lotta del Bene contro il Male


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Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa.
Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



Lista Generale

     
 



ANCORA UNA VOLTA AMORE

“Pronto? Massimo? Ci sei? Sono io Luisa
“ Si pronto, Luisa ciao, come mai mi chiami ora? Sono in ufficio, lo sai che non posso rispondere
“ Si hai ragione, lo so, ma ho estrema necessita di vederti, del resto a casa non posso chiamarti
“Oggi non posso, ho una riunione, se vuoi possiamo vederci questa sera, alle sette ho una cena con un cliente importante, ma me la cavo presto se vengo verso le ventidue per te va bene?
“ Si va benissimo, vedo di non prendere impegni per quell’ora ma ,mi raccomando vieni perche’ ti devo parlare
“Ma e’ successo qualcosa? Mi fai preoccupare sei forse incinta?
“Non dire stupidaggini, ne parliamo questa sera mi raccomando sii puntuale
“Va bene, contaci ora vado ciao
“Ciao
Massimo mette giu il telefono, la telefonata di Luisa (una escort molto affascinante) con la quale intrattiene una relazione da diversi anni lo ha preoccupato.
“Chissa’ cosa deve dirmi di cosi tanto urgente? Dice che non e’ incinta? Allora cosa vuole ? Mah! Vedremo questa ser... (continua)

MAURO MONTALTO 19/01/2016 - 14:52
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Argomento: LA RESA DEI CONTI

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Affetti collaterali

Il piano era stato organizzato nei minimi dettagli. Robert Coleman, medico e direttore dell’Upstate Medical University, non voleva lasciare niente di intentato, con il padre erano ai ferri corti ed era già un miracolo che avesse accettato l’invito a cena per quella sera al Rachel’s Restaurant. In realtà aveva qualcosa di importante da dirgli ma voleva aspettare la fine della cena, giusto il tempo per fargli godere le pietanze e per addolcire l’ultimo boccone amaro della serata. Arthur Coleman, illustre avvocato di New York, posò i suoi novantasette chili sulla sedia alle ventuno in punto, mentre il figlio era in ritardo. “E’ sempre il solito…” disse guardando il rolex d’oro. Un cameriere zelante gli versò del vino. Robert entrò in sala passandosi una mano fra i folti capelli e si accomodò al tavolo dell’avvocato. “Hai visto? Stavolta ho spaccato il minuto!” disse, passandosi nuovamente la mano fra i capelli. “Veramente sei in ritardo di 5 minuti”, ribattè il padre, “spero tu abbia qual... (continua)

Seby Flavio Gulisano 18/01/2016 - 16:59
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Argomento: LA RESA DEI CONTI

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Fine all'improvviso...

Quella sera aveva deciso di lasciarlo, non sapeva ancora come fare, ormai aveva preso la decisione di andarsene. Troppo dolore aveva vissuto, vittima da subito si ero sentita, mentre con fatica raccoglieva i cocci di se stessa!
Guardava il suo viso per capire se quello era il momento di parlare e annunciare, con tremore tentava di aprir bocca, lui se ne stava davanti alla sua faccia senza proferir parola. La tavola ben apparecchiata, ci teneva che tutto fosse perfetto, ogni cosa misurata con precisione, per non dar adito a ciò che presto sarebbe accaduto. Lo guardava facendo finta di mandar giù qualche boccone, mentre la cena ormai si svolgeva, il suo stomaco era chiuso in preda ad un’ansia terribile, la teneva e si sentiva prigioniera ancora, la paura che sentiva nelle viscere la faceva tremare, cercava di nascondere il suo tormento, da lì a qualche minuto avrebbe parlato…Sapeva di temporeggiare, di prender tempo ancora un po’.
Lui ogni tanto la guardava e senza accorgersi di null... (continua)

Margherita Pisano 17/01/2016 - 21:07
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Argomento: LA RESA DEI CONTI

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PASSWORD

Aveva perso la password  la connessione con il mondo dipendeva da quella password  aveva perso la parola per accedere alla vita reale  non ricordava più la password che gli permetteva di dire quello che pensava.  A volte avevo la sensazione che l’avesse ritrovata  quando l’abbracciavo o gli stringevo la mano.  O lo guardavo dritto negli occhi.  Maledetta password.  Parole, gesti, comportamenti tutto dipendeva da quella password.  “Chi erano Gimondi e Moser?”   “Calciatori” aveva risposto.  Non era più in grado di infilare una chiave nella serratura,  non riusciva ad allacciarsi le scarpe.  La persona che avevo di fronte un tempo non esisteva più  il suo essere era evaporato, disciolto come neve al sole,  eppure lui era presente e ti ascoltava.  Gli mancava solo una password per connettersi con te.  Angoscia, euforia, eccitazione, depressione,   lucidità, smarrimento,  era alla ricerca continua di un centro di gravità permanente  di una password che potesse ridare senso alla vita.  Ad u... (continua)

Paolo Delladio 15/01/2016 - 20:22
commenti 10 - Numero letture:1648

Argomento: LA RESA DEI CONTI

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